Gennaio, 2016. Sembra una giornata come tante altre a Lima, cittadina posta nel nord-ovest dell'Ohio. Le temperature sono glaciali, come spesso accade da quelle parti i primi giorni dell'anno e anche gli agenti della locale stazione di polizia si stanno preparando per svolgere il turno di servizio.

Tra un caffè bollente e un maglione a collo alto, come ogni mattina, chi rimane all'accoglienza viene incaricato di controllare ed eventualmente aggiornare la pagina Facebook della stazione di polizia, sulla quale vengono pubblicate le foto segnaletiche dei ricercati o altre notizie di pubblica utilità per la comunità locale.

Tutto sembra apparentemente nella norma, ma un post in particolare ha scatenato nelle ultime ore la fantasia e la curiosità degli utenti, quello che diffonde la foto segnaletica del quarantacinquenne Donald “Chip” Pugh, ricercato per una mancata comparizione in tribunale a seguito di una segnalazione per guida in stato di ebbrezza.

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Il numero che appare nella casella dei commenti è insolitamente alto ed il motivo lascia esterrefatti i poliziotti: lo stesso Pugh ha inviato un proprio selfie appena scattato. Motivo? La foto diffusa dalle forze dell'ordine, vecchia di qualche anno, lo faceva apparire brutto e in sovrappeso, tanto da rovinarne l'immagine social.

Il latitante chiede espressamente un cambio urgente della foto associata al suo nome, perché, se proprio dovevano mostrare la sua faccia, pretende che avvenga rendendo giustizia agli sforzi compiuti negli ultimi anni per migliorare l'aspetto fisico.

La storia di Pugh diventa in breve virale tra gli abitanti di Lima, arrivando a varcare anche i confini della contea e dell'intero stato dell'Ohio. Il latitante vanitoso assume un'inaspettata popolarità, che decide di sfruttare fino in fondo chiamando, una delle mattine seguenti, una delle radio locali.

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Sulle frequenze di The Eagle - 104.9 gli ascoltatori possono così udire un divertente scambio di battute tra il conduttore della trasmissione di punta e lo stesso Donald Pugh: una chiacchierata di una decina di minuti durante la quale, tra sorrisi e ironia, il criminale spiega i motivi del suo gesto, oltre a criticare chi lo insegue per le accuse "esagerate" mosse nei suoi confronti.

I poliziotti, che inizialmente avevano deciso di non dare troppo peso alla vicenda, comprendono che stare al gioco può portare il fuggitivo a compiere dei passi falsi e sulla pagina Facebook la foto segnaletica viene aggiornata come richiesto, con tanto di ringraziamenti verso lo stesso Pugh, invitato a presentarsi spontaneamente.

La mossa è vincente anche perché Pugh, che prima poteva contare sul suo aspetto fisico diverso per passare inosservato, una volta diventato in zona una specie di celebrità del web si trasforma in soggetto facilmente riconoscibile.

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A Lima giungono decine di segnalazioni da persone che, tutt'altro che felici di imbattersi in un criminale a piede libero, forniscono prove del suo passaggio. Alla fine il fuggitivo viene catturato nella città di Columbus, in Georgia, sospettato di aver preso parte ad altri episodi criminali avvenuti in quei giorni, ma a suo carico non risultano condanne detentive.

La sua storia è diventata simbolo di come la vanità e l'orgoglio personale possano mettere nei guai le persone, disposte a rinunciare a qualsiasi cosa tranne che ad una immagine apprezzabile sui social network.

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