Six Kings Slam: a Ryad il tennis rompe le regole (e i record di premi) - Six Kings Slam: in Riyadh, tennis breaks the rules (and the prize records) [MULTILANGUAGE]

in Italy3 days ago (edited)

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Immagine di fondo tratta da Freepik
In basso a destra, skyline di Ryad. B.alotaby, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons


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Nel deserto saudita, il tennis si scopre ancora più dorato. Sei campioni, premi mai visti e un torneo fuori da ogni schema ATP. Ma dietro i sorrisi e gli assegni milionari, qualcuno inizia a chiedersi: e se l’Arabia Saudita stesse iniziando a prendersi il tennis?

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Inizia oggi, sul cemento dell'arena "The Venue" di Ryad, in Arabia Saudita, la seconda edizione del Six Kings Slam, il torneo di tennis più ricco del mondo che coinvolge i sei tennisti più forti (o rappresentativi) del mondo.

Solo per il disturbo, ovvero per mettere piede nell'impianto da circa ottomila spettatori ospitato nella capitale saudita, ciascuno dei partecipanti si porterà a casa un gettone da un milione e mezzo di dollari, che diventeranno addirittura sei per il vincitore del torneo.

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Jannik Sinner, Hameltion, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Numeri da capogiro se si considera che i premi più alti del circuito ATP, conferiti a chi si porta a casa lo US Open o le ATP Finals arrivano a superare di poco quota 5 milioni, mentre la sola partecipazione all'esibizione di Ryad garantisce ai tennisti coinvolti una borsa superiore a quella riconosciuta al vincitore di qualunque torneo Master 1000.

Sinner, Alcaraz, Djokovic, Zverev, Fritz e Tsitsipas si metteranno in tasca in un paio d'ore più di quanto il 95% dei colleghi raccoglierà probabilmente in un'intera carriera e questo sostanzialmente grazie ad un solo fattore: l'infinita potenza economica del regno di Mohammed bin Salman.

Il Six Kings Slam non è infatti un torneo riconosciuto dall'ATP, come accade agli eventi "Master", né dall'ITF, che invece pone l'egida sugli eventi del Grande Slam. Di conseguenza, non assegna punti in classifica e tutto ciò che gli atleti ricevono, a livello economico, proviene dalla sponsorizzazione garantita dal fondo sovrano saudita.

Una specie di rottura dello schema tradizionale, fin qui tuttavia accettato e tollerato sia dall'ATP che dall'ITF, che non sembrano ancora vedere questo torneo come una minaccia alla propria autorità nel mondo della racchetta. E poi, si sa, mettersi contro i sauditi inoltre non è mai un buon affare.

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White House, Public domain, da Wikimedia Commons

L'esempio più lampante di questa teoria viene dal golf, sport nel quale la storica organizzazione PGA ha dapprima fatto la guerra agli atleti che avevano deciso di partecipare alle gare del neonato circuito saudita LIV, per poi scendere a più miti consigli e annunciare a sorpresa un accordo per unificare le attività.

Risultato? Oggi il fondo PIF è il principale investitore del golf mondiale, sul quale ha sostanzialmente messo le mani in maniera definitiva. La domanda che a questo punto sorge spontanea è la seguente: cosa accadrebbe se lo schema si ripetesse anche nel tennis?

Se dal ricchissimo Paese del Golfo decidessero di creare un proprio circuito di tornei, alternativo all'ATP, offrendo premi raddoppiati e ingaggi monstre per gli atleti migliori anche solo per la partecipazione (come avviene con il Six Kings Slam), quanto ci metterebbero le star della disciplina a disertare i Master per dedicarsi ad un affare ben più remunerativo?

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Novak Djokovic, Carine06 (no real name given), CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

Al momento sono solo ipotesi e congetture, ma il piano del principe Mohammad bin Salman è scritto nero su bianco all'interno del progetto "Vision 2030", che intende rilanciare ed affermare l'Arabia Saudita agli occhi del mondo come punto di riferimento globale.

Lo sport è una parte ritenuta fondamentale del piano e il tennis rappresenta una disciplina in forte espansione, sulla quale i sauditi potrebbero aver già in mente un piano di "esproprio".

L'appuntamento per noi appassionati italiani è comunque per questa sera, quando nel secondo quarto di finale Jannik Sinner affronterà Tsitsipas. Che sia l'occasione per abituarci ad un nuovo tipo di tennis?

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