RE: Sopra i 130K.. nessuno venderà più BITCOIN!/ Above 130K.. no one will sell BITCOIN anymore! [MULTILANGUAGE]
Purtroppo ci sarà sempre un paese, un governo, una banca centrale che cercherà di fermare il progresso e ristabilire il vecchio ordine.
Forse dovremmo ricordarci di quando gli exchange non erano così diffusi e dovevamo inventarci le alternative.
Ci si arrangiava tra peer-to-peer, forum, conoscenze… certo era tutto più macchinoso però si sentiva di più lo spirito originale del mondo crypto: libertà, resilienza e decentralizzazione vera.
Ora che tutto è più comodo e ci siamo abituati troppo bene, basta un ban o una regolamentazione in più a ricordarci quanto sia fragile questo settore e che non dobbiamo abbassare la guardia basandoci solo su strutture centralizzate.
Bisogna avere un piano B, esplorare e approfondire la conoscenza del Web3 e tutte le possibili alternative che ci offre... un po' come ai vecchi tempi. 😉
Fatto sta che dovremmo dare ascolto ai consigli del mio amico amministratore del cugino che vive in Albania. Lui è oramai fisso in un paese dove nemmeno Paypal offre servizi (c'erano trattative, ma non ho idea se siano andate a buon fine) e dunque se gli albanesi non dovessero riuscire a trovare il vecchio, trito e ritrito impiego offline sotto padrone potrebbero tranquillamente morire di fame. Ragione per cui il mio amico dice che vanno promossi gli scambi diretti tête-à-tête in cripto tra commercianti e acquirenti (il che implica altrettanti scambi tra commercianti e fornitori innanzi tutto, per forza di cose). In Albania si disporrebbero, lui dice, perchè se gli albanesi vedono che una novità funziona, la adottano senza mettere davanti la diffidenza tipica dell'italiano medio. Ma qualcuno (fuori dell'Albania) dovrà scordarsi del naso all'insù in stile Warren Buffet (che non ne vuole sapere nemmeno di regalate) e pure abbandonare la diffidenza. Quest'ultima a parte, l'italiano medio (e non solo) dovrebbe pure smettere di sbeffeggiare ogni novità (dato il tono riguardo alle cripto di alcuni utenti di fessibuk che mal prometteva). Secondo il mio amico, e a dispetto del fatto che lui è ateo, i tempi apocalittici in cui ci si dovrà rivolgere a una sorta di baratto caratterizzato dall'unico mezzo di scambio in termini di criptomonete (per quanto preceduto da un ban generalizzato a livello mondiale e l'altrettanto generalizzata perdita di qualsiasi mezzo di sussistenza causa crollo economico di proporzioni mai viste nel corso della storia) non sono lontani.
Purtroppo oggi non possiamo escludere nulla. Quando al potere ci sono personaggi loschi e guerrafondai e i paesi "democratici" (democratici tra virgolette perché ultimamente ci sono sempre più nazionalismi che ne stanno minano le fondamenta) restano a guardare nell'indifferenza generale, può accadere davvero di tutto.
Sappiamo benissimo quanto l'indifferenza abbia contribuito all'affermarsi di nazismo e fascismo.
E in situazioni del genere la valuta fiat si svaluta tantissimo e saremmo costretti a usare metodi alternativi, ma Bitcoin e compagnia bella sono pronti.😉
Bitcoin e compagnia danzante saranno pure pronti, non lo metto in dubbio, ma...l'italiano medio (e non solo lui) sarà altrettanto pronto? Domanda retorica, purtroppo. Per non parlare del fatto che i governi (tranne El Salvador) ne ostacoleranno l'uso con ogni mezzo. Il ban nelle Filippine (paese storicamente cripto-friendly non dico alla pari di El Salvador, ma quasi) chi se lo aspettava? In UE, a Bruxelles potrebbe venire in mente di tassare lo staking, già che c'erano stati tentativi in passato e idem nei BRICS. Già l'India tassa i guadagni in cripto del 30%, tanto che un mio collega indiano parteggia per paypal e trova sconveniente lavorare nelle piattaforme che pagano solo in cripto. L'anno prossimo il mio paese potrebbe vedere una tassazione simile a quella indiana (dopotutto si fa parte dello stesso blocco), anche se del 17,5 se passa una misura provvisoria (e sono sicura che passa perchè mai il Congresso aveva calato altrettanto vergognosamente le braghe davanti a qualsiasi altro governo, mentre a questo concede tutto quello che gli passa per la testa pure che va contro gli interessi di tutta l'opposizione, di grosse istituzioni di rilievo e mi sa perfino dei partiti alleati), il che mi fa presupporre che prima o poi avverrà il ban definitivo (ricordando che il primo passo era stato impossibilitare di fatto l'uso delle exchange internazionali).
Sarà dura, anche in Italia sono tassati i guadagni in crypto e cercheranno di spremere tutti gli investitori bene bene. Spero solo che contemporaneamente ai ban nascano nuovi Satoshi Nakamoto ad aiutarci con nuove idee e tecnologie ad aggirare ogni ostacolo.
Qua però non si tratta nemmeno di investitori, ma semmai di lavoratori riceventi compensi in cripto. Che dunque finiscono per essere tassati due volte: già le tasse che comporta una p. IVA da blogger/content creator/editor (perchè senza p. IVA risulterà impossibile giustificare i prelievi che convertiti in FIAT cascheranno sui conti correnti e ora che hanno stretto il cerchio, dato che da quest'anno, mi pare, vanno dichiarati perfino i guadagni non prelevati, almeno funziona così per gli youtubers che ricevono da Adsense, come ho visto sul portale di una commercialista) e la seconda volta la percentuale per avere ricevuto in criptomonete (cosa che invece non succede se ricevono FIAT su Paypal o Payoneer). In India comunque la tassazione è troppo vergognosa: il 30% è un vero e proprio abuso.