Ma cos'era accaduto nel frattempo? La cospirazione atto X, dal retrobottega di STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO

in Italy3 days ago

Maison du Thé
Auricchio e Moffetta fremevano d'impazienza al tavolino per due che occupavano. Non erano proprio riusciti a prenderne uno di fianco a quello in cui sedevano Natalina e Manfredi. In mezzo a loro sedeva a un tavolino tutto per sè Andrea Scotti, il giovane giornalista la cui carriera era decollata sin dall'intervista all'androide Aldo. E non sembrava affatto che avesse intenzione di andarsene in breve, poiche stava alacremente lavorando sul suo tablet. Sicuramente a qualche scoop da candidatura al premio Pulitzer. Ogni mezz'ora si premurava di farsi rifornire di tè verde e fette biscottate.

Nel frattempo, nella cucina della Maison, Cosimo Randazzo si accingeva a versare nel tè di Manfredi Palladini piccole quantità di zucchero vero, anzichè il cianuro di potassio che gli aveva dato Gargiulo. In una tasca dei jeans conservava il materiale di Gargiulo, contenente oramai la sola micro videocamera, essendosi disfatto del cianuro previamente in casa. I dispositivi del tugurio sarebbero risultati infetti fino a quando Randazzo non avesse fatto partire un apposito comando dal suo cellulare, esattamente a cose fatte, una volta apprestatosi a portare il vassoio già pronto al tavolo dell'ingegner Palladini e la sua fidanzata. Era da solo in cucina, poichè gli esercizi commerciali di vendita al minuto non assumevano più da decenni oltre un unico cameriere o commesso, a seconda della mercanzia da vendere, per ciascun turno di lavoro. Non importava quanto affollati fossero i locali e quanto ai clienti, di conseguenza, toccasse attendere di essere serviti. Alle soglie del quarto millennio, la parola d'ordine del commerciante standard era sempre la stessa: risparmio. A causa di tal motivo, infatti, Gargiulo aveva ideato un piano assassino improponibile in epoche precedenti: nessun cameriere nelle cucine di un bar, caffetteria o casa del tè avrebbe potuto versare veleno nella bevanda di un cliente senza essere pertanto scorto da un collega. Dunque Randazzo aveva preparato l'ordinazione per il tavolo dell'ingegner Palladini in completa solitudine...o quantomeno tanto credeva...dato che dal nulla si stagliò alle sue spalle una figura di donna anziana ben conservata, di età imprecisata. Un'anziana dai capelli color grigio antracite che portava in un taglio Chanel. Indossava un paio di grandi occhiali alla moda.
-Aggiungi mezzo cucchiaino di questa- disse a Randazzo, in un tono che non ammetteva repliche. Gli stava porgendo un sacchetto identico a quello di Gargiulo.
-Ma...ma...-iniziò a balbettare Randazzo, al quale per poco non era pigliato un infarto. Da dov'era spuntata quella donna? Dall'ingresso principale, impossibile. I clienti non potevano accedere alla cucina, che però era dotata di una porta che dava sul retro dei locali. Sempre e quando si trattasse di una cliente. Ma sul retro si accedeva soltanto con le chiavi dello stabile...
-Fidati- gli disse l'anziana nello stesso tono che non ammetteva repliche. Per qualche misteriosa ragione e nonostante il colpo improvviso, Randazzo sentì che poteva fidarsi davvero. Prese il sacchetto.
-Quando l'avrai versato, infila il piccolo aggeggio nell'altra tasca. Non assieme a quell'altro. E mi raccomando, non più di mezzo cucchiaino. La farina di mandorle amare è commestibile soltanto in piccole quantità, dunque meglio essere previdenti.
Randazzo assentì con il capo. Versò mezzo cucchiaino di farina di mandorle amare nel tè di Manfredi e infilò il sacchetto con il restante prodotto e la micro telecamera di Giorgio nella tasca opposta a quella che conteneva l'identica confezione di Gargiulo, ma quando tornò a girarsi per chiedere alla donna chi fosse e come potesse mai sapere, il suo stupore si moltiplicò a mille. Era nuovamente solo nella cucina della Maison. L'anziana era misteriosamente scomparsa tanto quanto misteriosamente apparsa.

Una telefonata comunicò al giovane Andrea Scotti che poteva tranquillamente lasciare il locale. Si trattava dell'androide Aldo, che aveva richiesto la sua presenza alla Maison giusto quella domenica pomeriggio a quel tavolino. Favore che ad Andrea non era costato nulla, dato che le ordinazioni erano state pagate dall'androide. E infine, dopotutto, Andrea doveva ad Aldo la sua carriera di giornalista e avrebbe acconsentito anche pagando di tasca sua. L'androide desiderava un resoconto riguardante proprio le dinamiche sociali di quel rinomato locale nel fine settimana in un pomeriggio di relativo affollamento e Andrea non aveva esitato ad accontentarlo. Quel che semmai il giovane Scotti non sapeva, era la provenienza di tale idea da un'intelligenza artificiale di nome Edgar, che a sua volta aveva chiesto un favore all'androide Aldo affinchè s'interponesse un terzo tra il tavolo di Auricchio e Moffetta e quello dell'ingegner Palladini e la sua fidanzata. Andrea, nel suo compito di favorire Aldo, come ovviamente credeva, aveva avuto modo di sincerarsi personalmente della generosità del tanto decantato in città ingegner Palladini. Non per nulla era molto amato dai poveri. Il suo tè non era affatto risultato all'altezza del locale, ma dato che aveva riconosciuto nel cameriere un antico compagno di studi senz'altro colpito da mille sfortunati eventi, giacchè che gli toccava di svolgere un secondo lavoro da cameriere pure a fronte di una laurea in ingegneria con tanto di LM, non aveva voluto accusarlo alla reception. Tanto aveva affermato davanti alla fidanzata, che in quel momento lo stava elogiando per il suo buon cuore, anche se il suo tè sapeva di mandorle amare. Andrea non vedeva l'ora di raccontare ad Aldo quanto rilevato alla Maison...

Tugurio di Calogero Gargiulo
-Roba da non credere! Ma quello ha più vite di un gatto!- urlava Gargiulo e si metteva le mani nei capelli. -Com'è possibile? Eppure dal mio desktop ho visto tutto, tutto! E voi due, Auricchio e Moffetta, avete bene ascoltato quel dannato Palladini osservare che il suo tè odorava di mandorle amare, che infatti è l'odore del cianuro, ma l'ha bevuto lo stesso. E allora?
-Ma scusa, Gargiulo, non avevi raccontato a tutti quanti noi che qualunque tentativo di assassinare il Palladini ha sempre fatto fiasco?- intervenne Randazzo. -Che perfino il padre di Marcantonio ci aveva provato più volte senza mai nulla concludere? Bisogna allora dedurre che Palladini è invulnerabile. E ha davvero nove vite come i gatti.
-Ma non erano sette, le vite dei gatti?- domandò Moffetta.
-Sta zitto, cretino. Se non l'avessi visto coi miei occhi versare il cianuro nel tè di quell'arrampicatore sociale, direi che il fiasco è opera di Randazzo. Però no, no. Randazzo ha eseguito il piano alla lettera. E i giornali di oggi e tutti i TG avrebbero dovuto comunicare in primo piano il decesso dell'arrivista Palladini, invece no, no, il proprio Marcantonio l'ha visto arrivare agli uffici come nulla fosse...
-Sarà meglio desistere, a questo punto- concluse Auricchio.
-Sta zitto pure tu, deficiente! Non se ne parla nemmeno. Ho appena parlato al telefono con Marcantonio. Dacchè poichè risulta impossibile uccidere Palladini, dobbiamo quantomeno distruggergli la reputazione.
-Marcantonio ci ha già provato con Dalila e ha fallito- ricordò Randazzo a Gargiulo.
-Si, è vero. Proprio per questo dobbiamo inventarci qualcosa di diverso...ma non ho la più pallida idea di che...

La cospirazione è sospesa. Natalina e Manfredi, nel frattempo, assieme alla nipote Valentina, si preparano per viaggiare in Albania, dove organizzeranno il loro matrimonio, lontano da cospiratori, sabotatori e pettegoli di turno...

a-wedding-cake-975342_640.jpg

Ps.: immagine Pixabay free, autrice ElenaSa (https://pixabay.com/es/photos/un-pastel-de-bodas-dulces-crema-975342/)

Sort:  

💦💥2️⃣0️⃣2️⃣5️⃣ This is a manual curation from the @tipu Curation Project

@tipu curate

Thank you!

Okay... but I still have no idea who the murderer is. Was it the fat guy with the lamppost? 😅 or Ferdinando?