RE: Scollamento dalla realtà (Dazn edition) - [#multilanguage - #steemexclusive]
Ma nemmeno io infatti mi sognerei lontanamente di consigliare streaming pirata e ci mancherebbe. Semmai, la cosa che mi fa "specie" e assolutamente non ce l'ho con il calcio, niente affatto, è la circostanza di un paese in grave crisi finanziaria che ogni anno si aggrava ulteriormente, dove se sente di sempre più gente che vorrebbe smettere di lavorare per vivere di rendita (più utopico che raro: non siamo nell'ottocento e men che meno nell'inghilterra dei vari re Giorgio e regina Vittoria) spende i propri denari in beni assolutamente voluttuari come gli abbonamenti TV. Che non solo non sono affatto indispensabili alla sopravvivenza umana, ma l'antitesi di un popolo per cultura risparmiatore. Poi capisco che da parte mia sono cresciuta in una famiglia dal regime militare (eh, svariati membri della famiglia di mia nonna materna erano stati militari di carriera per davvero, compreso mio nonno prima del definitivo congedo), dove i beni voluttuari erano visti per lo più alla stregua del diavolo con mille paia di corna. Mia madre considerava qualsiasi abbonamento TV (e non solo in fatto di sport, ma per qualsiasi trasmissione) soldi buttati letteralmente alle ortiche (ok, con la deplorevole conseguenza che da bambina mi sorbivo vagonate di programmi assolutamente inadatti alla mia età perchè i canali dedicati ai bimbi si sa, sono a pagamento). C'era a casa mia, insomma, la stessissima questione delle figurine di cui mi sembra, se non vado errata, di averti accennato tempo fa...ma allora erano gli anni ottanta e non c'era la crisi iniziata con la distuzione di cultura ed economia italo-spagnole a partire dai novanta. Oggi, veramente, si dice che in molti finiranno senzatetto quando non ci saranno più i loro vecchi, ma per questi abbonamenti si continua a spendere. Lo trovo paradossale, se mi si permette il termine.
Amica mia, i tuoi spunti di riflessione sono sempre molto interessanti!
Da parte mia non credo che gli abbonamenti alle pay TV varie siano un male, così come tutto ciò che rientra nella categoria "futile" in generale, che spesso può aiutare a ritagliarsi uno spazio per vivere un po' meglio. Tutto ciò però a patto ovviamente di pagare i servizi un costo ragionevole e di non sottrarre risorse a cose più importanti. 40 euro al mese richiesti da Dazn per me non appaiono affatto ragionevoli e sono contento di continuare a non darglieli 😄.
P. S. Non credo tu mi abbia raccontato delle figurine, quando vuoi ascolterò volentieri la storia
Forse allora si trattava di qualche altro utente mio amico amante del calcio: sto su talmente tanti PTW che oramai perdo il conto di cosa ho raccontato a chi e cosa ho ascoltato (vabbè, ascoltato qui sopra è una parola😄) da chi. La storia delle figurine riguardava gli album per bambini delle scuole elementari. Molti di questi album avevano il calcio come tematica, ma non solo, c'erano anche soggetti e ambientazioni di cartoon dedicati. A scuola ricevevamo l'album con poche figurine e stava poi a noi completarlo con tutte quelle mancanti. Ma per farlo, bisognava comprarle in quei chioschi di una volta, appositamente allestiti per vendere giornali, giornaletti e riviste, materiale per bambini compreso. Ma quasi all'opposto della tua linea di pensiero, per mia madre tutto quel che si rivelava futile era da demonizzare. Per lei che aveva vissuto la seconda guerra mondiale sulla propria pelle (non era affatto giovanissima quando ero nata) da bambina e peggio ancora nel dopoguerra costretta a turni in fabbrica clandestini da preadolescente perchè la guerra aveva rovinato le finanze dei miei nonni , non erano le futilità a migliorare la vita di nessuno. Anzi, secondo lei. le futilità potevano soltanto peggiorarla perchè significava sempre e comunque sottrarre risorse che invece potevano benissimo fruttare in banca o in una libretta postale (eh, si, quelli erano i tempi in cui nessun italiano si doveva preoccupare dei fallimenti in stile Cariparma e tassi d'interesse da fare ridere le capre: allora il denaro in una libretta postale e negli estinti conti deposito decuplicava). E il pensiero del denaro che fruttava era più che sufficiente a far stare meglio persone dal carattere dei miei genitori. Pagare un abbonamento TV per loro significava riempire le tasche di chi è già ricco di suo e quindi una delle solite beffe ai poveri e ai piccolo-borghesi. Diciamoci comunque la verità: i produttori televisivi e gli organizzatori degli eventi sportivi sono multimiliardari. Potrebbero offrire gli abbonamenti a soli 4 euro, non 40. O meglio, abbonamenti diversi a seconda del reddito (sarebbe più che equo). Tornando alla questione figurine, ebbene, ero l'unica scolara che non completava mai gli album perchè mia madre mi avrebbe piuttosto tirato dal balcone che comprarmi le figurine mancanti😄. Ero l'alunna che riceveva tutti i Topolino e Paperino che aveva grazie all'"elemosina" delle maestre😄. Mentre i genitori dei miei compagni di scuola non si facevano magagne di sorta a spendere (alle medie e superiori poi non ti dico come li pompavano di denari, anche le famiglie in condizioni economiche al di sotto di noi), non importa quanto futili i passatempi dei figli. Ma d'altra parte, non biasimo i miei genitori. Niente affatto. Se sono riusciti a farmi studiare anche oltre la laurea (mia borsa di studio a parte, che comunque avevo potuto mettere via in gran parte, aprendo un conto tutto mio, perchè vivendo con i miei non mi chiedevano mai di spendere) è stato anche grazie questo atteggiamento. Molti dei miei compagni di scuola e coetanei si fermavano solo alla terza media e poi si cercavano un lavoro quale fosse. Se avessi seguito il loro andazzo, a quest'ora non starei nemmeno qui a scrivere perchè come la maggior parte dei ragazzi della mia zona, sono fortunati se un notebook lo sanno accendere, per dire.
Il mestiere del genitore è difficilissimo e fai bene a ringraziare i tuoi genitori, perché qualsiasi scelta abbiano preso in passato lo hanno fatto per il bene dei propri figli. Questo non significa che non possano commettere errori, anche io, ora che sono papà, ne avrò probabilmente una lunga lista a mio carico, ma sempre in buona fede e con la speranza di fare il loro bene.
Anche a me alcune scelte dei miei genitori sembravano incomprensibili, poi col tempo, se non le ho approvate del tutto, quanto meno ne ho compreso il senso, un po' come mi sembra abbia fatto tu.
In ogni caso se oggi siamo come siamo, lo dobbiamo in buona parte ai loro insegnamenti, quindi di certo, nella somma algebrica, hanno fatto un lavoro positivo 😀
Ci puoi contare. Ovviamente un bambino non ha sufficiente maturità per rendersi perfettamente conto delle decisioni dei genitori, specie finanziarie (da bambini si crede, solitamente, di poter campare di aria fritta). Fossero stati di quei genitori che spendevano tutto, come sembravano fare nelle famiglie dei miei compagni di scuola, possibilmente dopo la terza media avrei fatto la fine di gran parte di loro. Tra gli altri, ho visto uno dei miei compagni di scuola che era veramente superdotato finito a fare l'operaio in fabbrica. Veramente, c'ero rimasta fortemente di stucco quando l'avevo saputo. Stentavo a crederci, ma era vero. Ti assicuro, mi aspettavo fosse come minimo laureato in matematica (capiva fino alla trigonometria senza la benchè minima difficoltà e non portava mai a casa meno di 8 e 9 in qualunque materia, niente era troppo difficile o troppo ostico per lui, primeggiando in tutte le scientifiche). Ma a casa sua non nuotavano certo nell'oro: a sua volta era figlio di un operaio e mi pare che la mamma fosse casalinga, in più c'era un altro figlio da mantenere e vivevano in un quartiere molto più periferico del nostro.