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RE: LE MISURE DEL VIOLINO atto secondo/LAS DIMENSIONES DEL VIOLÍN acto segundo
Concordo che il concertista è una professionalità accessibile a pochi. Inoltre minrisulta che richieda diversi sacrifici, come lo spostarsi in un altrà città per vivere e a volte fare un secondo lavoro per mantenersi, come fare il maestro di musica. Per imparare uno steumento si puó avere qualsiasi età. Un mio collega di lavoro ha iniziato a suonare la chitarra eletrrica a 50 anni, dopo 1 anno era giá piuttosto bravo
Essendo stata dell'ambiente potrei dire che il secondo lavoro (insegnante di musica) si svolgerebbe non tanto perchè un concertista riceva compensi da fame (certo, un concertista che suona unicamente in orchestre anonime nei teatri dei paeselli, pure, ma ovviamente non a chi fa parte delle orchestre al Teatro della Scala o alla Filarmonica di Vienna dirette da Riccardo Muti, Herbert Von Karajan o André Rieu, che quei concertisti del calibro di Itziak Pearlman hanno stipendi milionari), quanto per l'incertezza di riuscire a mantenere l'incarico (se sbagli un attacco per la seconda volta, sei fuori dell'orchestra e questo genere di sbagli si commettono se hai iniziato a suonare avendo già terminato le scuole dell'obbligo, perchè purtroppo la realtà è quella che è: per quanto puoi diventare bravo, anche un bravissimo insegnante, il concertista ha bisogno di acquisire quella tecnica trascendentale consentita purtroppo iniziando a suonare prestissimo). Quando parlavo dell'indispensabile inizio carriera violinistica entro i 7 anni, intendevo infatti una carriera da concertista paragonabile proprio a quella di Itziak Pearlman. Ma ti posso garantire che alcuni dei miei professori al conservatorio privato della mia piccola realtà di provincia piemontese non se la passavano affatto male, pure operando appunto nei teatri provinciali. Solitamente avevano case signorili in centro città (e non certo bilocali o trilocali: si trattava di appartamenti dalla metratura di tutto rispetto) e in casa mantenevano pianoforti a coda che costerebbero quanto un bilocale (sicuramente per loro si trattava di verie propri investimenti, oltre che di strumenti di lavoro). Chi iniziava a suonare a 14 anni già veniva avvisato che una carriera di concertista (del calibro di Itziak Pearlman) gli era preclusa, ma comunque non quella nei piccoli gruppi e quartetti (ma la mia città di cultura provinciale dal mito de la fabricheta non era propizia nemmeno per questo genere di carriera e quindi alla fine della fiera, cercare di diventare insegnante di musica, che comunque non ritengo affatto male, era l'unica soluzione. Approfondirò però il discorso nei prossimi post dedicati all'argomento quando tornerò dalle ferie (partiamo domenica).