Sono piena di sensi di colpa.
Ciao,
ho pensato a lungo prima di scrivere e so che non scenderò nel dettaglio a spiegarmi. Senza una descrizione puntuale il rischio di essere fraintesa o non capita resta, ma poco importa. Non è questo rilevante per me, perchè anche volendo e anche con le migliori intezioni sono chiusa per carattere e non riuscirei a parlare o a scrivere. L' atto stesso di scrivere è grandioso e mi aiuta, diceva infatti Anna Frank: "La carta è paziente". Lo è mia cara Anna, lo è, invece io non lo sono. Da un lato non sopporto più di aspettare burocrati lentissimi, colloqui di lavoro super stressanti dove devo parlare del mio passato. Un vissuto non esattamente edificante dove ho fatto un sacco di bip bip <= Scusate il nostro sistema prevede la censura, quindin non mi troverete ad imprecare come un imbianchino a cui cade l'intero secchiello di colore o un muratore alle 6 di mattina a cui cade la calce.
Sono piena di sensi di colpa per il fatto che non riesco a combinare niente di buono di mio e, anche quando di fortuna e con il massimo impegno io facessi qualcosa di giusto, puntualmente arriva qualcuno che distrugge tutto. La distruzione di solito è devastante e seguita sempre da stalker o pazzi che sono arrivati a minacciarmi di morte, infatti ho dovuto prendere un avvocato. Con lui avevo risolto, ma ho un'ampia schiera di nemici e complice la mia totale incompatibilità con il modo di pensare italiano; non mi faccio molte illusioni. La mia disullusione parte dal fatto che mi sto persino sognando gli stalker del passato di notte. La tenebra notturna non mi aiuta ad edificare in modo costruttivo tutte le bip che ho fatto e tutte le conseguenze, anzi penso in continuazione:
- Come diavolo ho potuto sbagliare in questo modo?
- Ma ai tempi avevo le pigne in testa per essere così naive?
- Cosa devo fare per aggiustare queste situazioni?
Il guaio è che ci sono situazioni non aggiustabili e conseguenze con cui vivere. Questo porta ad altre domande: - Una vita passata a risolvere guai che altri hanno provocato, ha senso? No! Questa è l'unica certezza che ho, infatti se uno è frustrato può colpire a craniate più volte il primo muro che trova davanti.
- Ne uscirò mai? Voglio dire 20 mesi ad aspettare la naturalizzazione tedesca e ora sto aspettando come una cretina da settimane il certificato di nascita per poi andare nel boh n-simo ufficio e chiedere il passaporto, per poi aspettare.
- Aspettare che cosa? Che questi mi accettino? Ci sarà gente che non mi accetterà mai come tedesca, quindi gente prima di discriminare e maltrattare le nostre pallavoliste con la pelle nera, pensateci un po'! Tutti siamo stranieri per qualcuno.
Ho fatto tante cose sbagliate, tante davvero; vediamo quanto alto sarà il prezzo da pagare.
Alessandra
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