RE: DISOCCUPAZIONE GIOVANILE, ESAGERAZIONE O REALTÀ DEI FATTI?
Sono d'accordo sulla necessità di flessibilità mentale e "fisica" nello spostarsi in un altro settore lavorativo se quello dei sogni è inaccessibile perché non paga e non da lavoro.
Sono finita nel meccanismo anche io, cambiando settore e continuando, parallelamente, ad alimentare ciò che davvero amo fare.
Ma credo anche che questo stato di fatto è sbagliato e ingiusto, perché porta persone competenti e che hanno studiato un determinato settore a doversi improvvisare e reinventare in altri dove non è detto si riesca a essere soddisfatti. Conosco molte persone che come noi si sono reinventate, ma che sono frustrate e insoddisfatte perché non valorizzate e considerate come lo sarebbero in altri campi.
Insomma, la questione è molto delicata e sicuramente non univoca! Ma sicuramente, come dice il proverbio, chi cerca trova! Anche un lavoro :)
Hai ragione sul fatto che non sia giusta questa situazione.
Però quando dici, “persone competenti e formate” io sono in parte discorde.
Nel senso, se si parla di determinate professioni (medici ad esempio) lo studio porta ad una vera formazione, perché accompagnata da anni di tirocinio pratico...
Quando un ragazzo esce da economia, secondo me, sa tutto in teoria, però in pratica non sarà in grado di affrontare il mercato così prontamente.
Il problema forse è anche l’istruzione, ma ci addentreremmo in situazioni ancora più delicate e complesse.
:)