Tocca al Molise 🇮🇹🇬🇧

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La Calabria, come era prevedibile, ha fatto scuola.
Per tenere aperti gli ospedali occorrono paramedici, infermieri, personale non medico, amministrativi ma soprattutto ci vogliono i medici.
Se non hai i medici gli ospedali chiudono anche grazie a quella puttanata del numero chiuso nelle facolta' di medicina che ora pare vogliano togliere, la cosa non e' ancora ben chiara.

Come dicevo sulla scia della Calabria un'altra regione italiana fara' ricorso ai medici provenienti da Cuba per risolvere gli enormi problemi di carenza di personale che mettono a repentaglio la vota stessa degli ospedali di quella regione.
Parlo del Molise.
Il presidente della regione Francesco Roberti (centro destra pure lui come il calabrese Occhiuto...) ha annunciato che sono in arrivo medici cubani.

Tramite un accordo con l'Ambasciata dell'isola in Italia e' stato programmato l'arrivo di medici per il pronto soccorso ed il 118, cosi' da colmare l'assenza di specialisti in alcuni settori.
Si tratta ovviamente di un intervento di emergenza, la strada da seguire e' quella di agevolare l'ingresso negli ospedali italiani di medici italiani (a prescindere dal fatto che un medico prima di essere italiano o cubano deve essere un buon medico).

Occorrono contratti stabili, buone paghe, condizioni di lavoro decorose, occorre fermare la fuga di medici italiani verso l'estero o il settore privato.
Il presidente Roberti ha annunciato l'iniziativa durante il convegno "La sanita' nelle aree interne; quale futuro per l'alto Molise".
Ha dichiarato che la presenza di medici cubani rappresenta un'idea concreta per assicurare la presenza del numero necessario di professionisti in grado di raggiungere ogni angolo del Molise.

Ci si e' basati, secondo il presidente, sull'esperienza calabrese dove i cubani hanno stabilizzato, con la loro presenza, il sistema sanitario.
Ora pare che, dopo Calabria e Molise tocchi alla Sardegna bussare alla porta dell'ambasciata cubana a Roma, servono medici bravi e servono anche in fretta.
Questi medici servirebbero a Cuba?
Sicuramente....ma non buttiamo la palla in tribuna.
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IT'S MOLISE'S TURN

Calabria, as expected, has led the way.
To keep hospitals open, you need paramedics, nurses, non-medical staff, administrative staff, but above all, you need doctors.
If you don't have doctors, hospitals close, thanks in part to that bullshit restriction on medical schools, which they now seem to want to abolish; the situation isn't yet clear.

As I was saying, following Calabria's example, another Italian region will turn to doctors from Cuba to solve the enormous staff shortages that are jeopardizing the very viability of that region's hospitals.
I'm talking about Molise.
The regional president, Francesco Roberti (also center-right, like Calabrian Occhiuto...) has announced that Cuban doctors are on their way.

Through an agreement with the island's embassy in Italy, doctors have been scheduled to arrive for the emergency room and emergency services, thus filling the gap in specialists in certain areas.
This is obviously an emergency intervention; the path forward is to facilitate the entry of Italian doctors into Italian hospitals (regardless of the fact that a doctor must be a good doctor before being Italian or Cuban).

We need stable contracts, good wages, decent working conditions, and we must stop the flight of Italian doctors abroad or into the private sector.

President Roberti announced the initiative during the conference "Healthcare in Internal Areas; What Future for Upper Molise?"
He stated that the presence of Cuban doctors represents a concrete idea to ensure the presence of the necessary number of professionals capable of reaching every corner of Molise.

According to the president, the initiative was based on the experience of Calabria, where Cubans have stabilized the healthcare system with their presence.
Now it seems that, after Calabria and Molise, it's Sardinia's turn to knock on the door of the Cuban embassy in Rome. Good doctors are needed, and they're needed quickly.
Would Cuba need these doctors?
Of course...but let's not kick the ball into the stands.