CinePassaporto: il mondo in streaming (Ep. 1 - Parte I) - CinePassport: The World in Streaming (Ep. 1 - Part I)

EPISODIO 1 - MESSICO (PARTE I) |
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Quando pensiamo al cinema, il più delle volte, la nostra mente viaggia subito oltreoceano, nella direzione del mito hollywoodiano. Robert De Niro, Meryl Streep, Leonardo Di Caprio, Julia Roberts o, per non scivolare in discorsi troppo da boomer, i più recenti divi del calibro di Jennifer Lawrence, Nicholas Hoult e Sydney Sweeney.
Sono questi i nomi degli attori che solitamente vengono in mente davanti ad un cinema o anche quando riconosciamo da qualche parte il simbolo di Netflix, Prime Video e degli altri servizi casalinghi di intrattenimento cinematografico, magari accompagnati da quelli di famosi registi alla Spielberg, Quentin Tarantino o Stanley Kubrick.
Qualcuno potrà obiettare, a ragione, che anche il cinema italiano ed europeo ha compiuto negli ultimi decenni passi da gigante, con produzioni capaci di riscuotere successo a livello internazionale, ma come si comporterebbe un medio appassionato di cinema, come il sottoscritto, di fronte a nomi semi sconosciuti e produzioni provenienti dall'altra parte del mondo?
Skip, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
Potranno titoli internazionali che non avremmo probabilmente mai selezionato, in mezzo alle migliaia di proposte delle piattaforme di streaming, lasciare una buona impressione come, se non di più, di quelli americani ed europei?
E' quello che mi propongo di scoprire in questa serie di post, alla caccia di perle cinematografiche provenienti da ogni parte del Pianeta... Buona visione.
Il bambino che collezionava parole (2024)
Paese: Messico - Piattaforma: Netflix
Regista e sceneggiatore: Manolo Caro - Protagonisti: Miguel Valverde, Manuel Garcia-Rulfo
Trama
Il film segue un anno di vita di Tochtli, un bambino di circa dodici anni, figlio di un famigerato narcotrafficante messicano. Tra sfarzo, capricci sempre soddisfatti e solitudine di una vita trascorsa in una prigione dorata, il protagonista evolverà la propria personalità in modi imprevedibili, vivendo suo malgrado condizionato dai traffici loschi del padre, fino ad un inaspettato finale.
Racconto
Contiene spoiler - Chi intendesse vedere il film è pregato di interrompere qui la lettura e di tornare eventualmente in un secondo momento
Il regista e sceneggiatore del film, Manolo Caro. https://www.flickr.com/photos/culturacdmx/, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
Il film si apre con un'immagine piuttosto significativa ed emblematica dell'intera pellicola: il protagonista, Tochtli, bambino di circa dodici anni, siede pensieroso nella sua "stanza dei cappelli". Appesi alla parete, decine di copricapo diversi, provenienti da ogni angolo del mondo, con il prescelto che verrà indossato alla sua festa di compleanno, già cominciata al piano di sopra.
Qui, in uno stile un po' alla Quentin Tarantino, si apre il capitolo uno del film, "Tochtli, il principe".
Seduti al tavolo, tra mille pietanze prelibate preparate dall'amorevole tata, nessun ragazzino, compagno di scuola o amichetto, ma il padre, sensibile e premuroso nonostante il ruolo da noto narcotrafficante, e gli scagnozzi di quest'ultimo, ognuno con un regalo particolare per il festeggiato.
Tochtli vive in una villa paradisiaca e, all'apparenza, può disporre di tutto ciò che vuole. Ogni suo capriccio viene soddisfatto dal padre, cosa che porta il bambino ad esprimerne di sempre più grandi. Oltre ai copricapo infatti, nella residenza del boss è ospitato un vero e proprio zoo, con tanto di pony, zebre scimmie e tigri.
Il regalo di compleanno del padre Yolcaut è un uccello speciale, in via di estinzione, del quale sono rimaste solo poche decine di esemplari al mondo. Tochtli apprezza, ma non ride mai: aveva chiesto un ippopotamo nano e il boss, per quanto potente e miliardario, non è riuscito a soddisfare il desideri del figlio.
Robin Müller, CC BY-SA 2.0 DE, via Wikimedia Commons
Qui si scorge una delle principali chiavi di lettura della pellicola: un padre che, non potendo permettere al figlio, per via dei suoi affari loschi, di svolgere una vita uguale a quella dei coetanei, cerca di supplire ai sensi di colpa concedendogli ogni cosa.
Tochtli ottiene tutto ciò che chiede, mangia ogni giorno i suoi piatti preferiti, qualsiasi essi siano, cucinati prontamente dalla tata, ma non può nemmeno andare a scuola ed è costretto a studiare in casa, insieme ad un maestro appositamente assunto per lui.
Mentre il ragazzino e il padre sono impegnati a ridere e scherzare, contando una montagna di soldi, uno degli scagnozzi chiama il boss davanti alla TV: nel Paese è stato eletto un nuovo presidente, che ha promesso il pugno di ferro nei confronti dei narcotrafficanti.
Inizia il capitolo due: "Tochtli, detective".
Agghindato come Sherlock Holmes e dotato di un visore notturno, regalato da uno degli uomini del boss al suo vecchio compleanno, Tochtli si aggira per la villa, giocando a fare l'investigatore. Seminascosto dietro ad un cespuglio si imbatte nel padre, a colloquio con Paula, una donna di mezza età, socia in affari. Quest'ultima consiglia all'uomo di sparire per un po'. Con l'arrivo dei nuovi politici, le cose potrebbero mettersi male per loro e un po' di tempo risulterà utile a lasciar depositare la polvere e provare a corrompere anche i nuovi governatori. Intanto il rapporto tra il ragazzino e il maestro, unico vero amico che ha, si solidifica. I momenti passati in aula ad imparare nuove parole o a studiare la storia e la geografia sembrano gli unici in grado di restituirgli il sorriso. Il giovane prova anche ad invitarlo ad uscire con lui, per una camminata in paese, ma il bambino rifiuta, consapevole dei divieti imposti dal padre. L'unico contatto che Tochtli riesce ad avere con un bambino della sua età, notato mentre sta giocando nei pressi del cancello esterno della villa, avviene per caso. Dice di abitare in una casa poco distante, e prima di andarsene, comprendendo la solitudine del protagonista, gli regala il giocattolo col quale si stava divertendo. Mentre Yolcaut e i suoi scagnozzi stanno punendo un traditore, il boss viene chiamato davanti al notiziario trasmesso in TV: il presidente non scherza e le parole battagliere non erano affatto semplici proclami elettorali. L'esercito nazionale sta per essere dispiegato per le strade del Paese, al fine di riportare l'ordine e abbattere la criminalità organizzata. Al boss non rimane che accettare il consiglio di Paula e sparire per un po'. In fondo, grazie gli immancabili passaporti falsi, avrà a sua disposizione una grande opportunità: portare il figlio in Africa, per catturare l'ippopotamo nano che tanto desiderava. together with:
Immagine Freepik
FINE PRIMO TEMPO
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