Il giorno in cui il calcio sfidò Hitler - The Day Football Defied Hitler

in Italy11 days ago

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Immagine creata con Freepik

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Un film di Hollywood, monumenti eretti per Kiev, e una partita di calcio che non fu solo sport, ma un esempio di orgoglio e resistenza. Nel 1942, una squadra di panettieri ed ex calciatori sfidò l’occupante nazista: da qui nasce la leggenda della "Partita della morte".

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Parigi, 1942. Nella Francia occupata dai nazisti, va di scena una singolare partita di calcio, disputata tra la squadra degli Alleati, composta da vari prigionieri di guerra provenienti da un po' tutte le nazioni ostili alla Germania, e quella che rappresenta il Reich tedesco.

All'intervallo, anche grazie ad un arbitraggio piuttosto parziale, i tedeschi sono in vantaggio per 4-1. In realtà i calciatori alleati hanno atteso lo scadere del primo tempo per un motivo ben più importante: fuggire lungo i cunicoli sotterranei, aiutati dai membri della resistenza locale.

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Pelè, uno dei protagonisti del film. Di Joop van Bilsen (ANEFO) - GaHetNa (Nationaal Archief NL) 914-4284, CC0, Collegamento

Negli spogliatoi, da sotto le docce, ad un certo punto di apre una voragine. I partigiani francesi hanno scavato un tunnel per dare la possibilità ai calciatori di fuggire, ma proprio mentre stanno per farlo a qualcuno inizia a sorgere un dubbio: "Se scappiamo adesso, perdiamo molto più di una partita..."

L'onore. Era questo ciò a cui i protagonisti del film "Fuga per la vittoria" non avrebbero mai rinunciato. Scappare, abbandonare la sfida in quel momento, avrebbe significato deludere non solo le trentamila persone presenti allo stadio, che in loro avevano riposto, almeno per un giorno, la voglia di riscatto sull'oppressore tedesco, ma un'intera città, una nazione, la parte "giusta" del Mondo.

Nel film, gli Alleati tornano in campo, sorridenti e felici, nonostante l'occasione di fuga persa in maniera irrimediabile. Riversano ogni energia nella partita, riuscendo a riacciuffare un miracoloso pareggio e, al fischio finale, grazie all'invasione di campo del pubblico locale, trovano comunque una nuova occasione per fuggire, protetti dalla folla.

Questa ed altre pellicole del cinema mondiale hanno tratto ispirazione da fatti realmente accaduti ed in particolare da quelli avvenuti in Ucraina nel 1942 e noti come "La partita della morte".

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Monumento dedicato ai giocatori della Start FC. Prymasal, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Siamo a Kiev, nell'Ucraina conquistata dai tedeschi durante il periodo della seconda guerra mondiale. Per cercare di piegare le resistenze della popolazione nei territori conquistati, i tedeschi fanno affidamento alla propaganda e agli avvenimenti sportivi, come il calcio. Il messaggio è chiaro: anche da occupati, la vita continua, per chi accetta la nuova condizione senza creare troppi problemi.

Viene organizzato un piccolo torneo con sei squadre, una di queste formata da ex giocatori della Dinamo e della Lokomotyv Kiev, che nel frattempo avevano trovato "rifugio" come impiegati nel panificio gestito da Iosif Ivanovič Kordik, abile a farsi passare per cittadino austriaco nonostante le sue discendenze ceche.

Alla squadra viene dato il nome di Start FC e il colore scelto per le divise è il rosso di chiara ispirazione sovietica. La Start gioca la prima partita contro la Ruch, una rappresentativa ucraina di collaborazionisti con l'occupazione tedesca, vincendo nettamente per 7-2.

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Lo stadio Zenit di Kiev, rinominato Stadio Start in onore della mitica squadra. Erstmalklarkommen, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

La cosa suscita le ire di Heorhyj Ščvecov, fondatore della Ruch, nonché tra gli organizzatori del torneo. Chiede l'espulsione della formazione che l'ha appena umiliato, ma realizza solo un obiettivo secondario, quello di far spostare le sue partite allo Stadio Zenit, più piccolo ed in periferia.

Le stelle di Kordik continuano la loro marcia trionfale, battendo 6-2 i soldati ungheresi e addirittura 11-0 quelli rumeni. Le gesta della Start iniziano a conquistare le chiacchiere di tutta Kiev: la popolazione si sente orgogliosa di questa squadra, vista come una sorta di riscatto ed inizia ad appassionarsi sempre di più alle sue partite.

E la squadra non si ferma. Batte la formazione di soldati semplici tedeschi 6-0, due volte a distanza di tre giorni una rappresentativa composta da ufficiali ungheresi (5-1 e 3-2) e si prepara alla grande finale contro la Flakelf, composta da soldati atleti della Germania.

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Manifesti propagandistici della finale affissi per la città, Sports announcement authority, Public domain, via Wikimedia Commons

Nonostante siano ben allenati e meglio nutriti, gli uomini della Flakelf perdono malamente per 5-1. La vittoria del torneo spetterebbe alla Start, ma i tedeschi non ci stanno ed organizzano, pochi giorni dopo, una grande rivincita.

Vengono chiamati per unirsi alla Flakelf tutti i migliori atleti di stanza anche presso altri battaglioni e per le mura della città sono affissi una serie di manifesti di propaganda. Questa volta i tedeschi non vogliono e non possono perdere e lo fanno capire da subito ai ragazzi di Kordik quando l'arbitro, un ufficiale dell'esercito occupante, si presenta negli spogliatoi prima del fischio di inizio per chiedere agli ucraini di perdere.

Il primo tempo finisce 3-1 per la Start ed è un ufficiale delle SS a rincarare la dose all'intervallo: se i tedeschi perderanno, per i giocatori in campo ci saranno serie conseguenze. Nella ripresa la formazione tedesca agguanta il pareggio ma, proprio come nel film, i membri della Start capiscono che in ballo c'è più di una partita e tornano a giocare come sanno, vincendo per 5-3.

Su ciò che accadde dopo esistono versioni discordanti. Alcuni narrano di ritorsioni tedesche, altri negano questa versione. Ciò che resta è la gloria di una squadra che, anche di fronte alle minacce e alle forti pressioni, scelse di scendere in campo per vincere e per difendere l'onore di un'intera popolazione.

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Ciao @frafiomatale! What an amazing post exploring the real-life inspiration behind "Escape to Victory"! I'm fascinated by the story of the "Death Match" in Kyiv and how it became a symbol of resistance and pride against Nazi occupation. Your detailed account, enriched with historical context and striking images, really brings this powerful story to life.

It's incredible to see how the courage of these Ukrainian players continues to resonate through monuments and films. Did the movie get the story right?

Thanks for sharing this unique blend of history, sports, and cinema. I'm sure this post will spark some great discussions about the power of sport in the face of adversity! Bravo!

Hi! @frafiomatale This is a truly powerful and moving story . The courage of the Start FC players, who chose honor and dignity over fear, is unforgettable. Football here went far beyond being just a sport it became a symbol of resistance, unity, and hope for an oppressed people. Even today, their example reminds us how determination and bravery can inspire an entire nation.