Il "pericoloso" Youtuber che rischia la galera - The ‘dangerous’ YouTuber who risks jail time [MULTILANGUAGE]

LE ISTITUZIONI SONO SEMPRE PIU' SCOLLATE DALLA REALTA'? |
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Nel mondo del Web sta facendo molto rumore in queste ore la vicenda occorsa a Francesco Salicini, youtuber marchigiano piuttosto seguito nel settore gaming con il nome in codice di OnceWereNerd, il quale, una mattina come tante, si è visto recapitare una denuncia penale da parte degli uomini della Guardia di Finanza per il suo operato sul Tubo.
Ben sei Fiamme Gialle infatti, alcune delle quali provenienti dal Piemonte (con costi pubblici, tra spese di viaggio, straordinari, vitto e alloggio da riconoscere a chi è stato impegnato in "missione" ovviamente lievitati) si sono premurate di far visita all'abitazione del creator in questione, nonché a quella dei genitori, in ossequio al decreto di perquisizione che li accompagnava.
Nonostante l'estrema collaborazione prestata dal ragazzo, che in quel momento si trovava fuori casa, uno dei Finanzieri è addirittura voluto salire sulla sua macchina, trattamento di solito riservato ai criminali che potrebbero tentare la fuga. Insomma, metodi apparsi da subito eccessivi.
Ma qual è il presunto crimine commesso dal malcapitato protagonista della nostra storia, tale da giustificare uno spiegamento di forze che probabilmente si vede soltanto nelle operazioni di polizia più delicate (e a volte neppure in quelle)?
Una recensione lasciata qualche mese orsono sul suo canale YouTube a riguardo di una console di retrogaming, di quelle che si vendono senza alcun tipo di restrizione o censura un po' su tutte le piattaforme di shopping online (comprese quelle famosissime come Amazon) e che vengono continuamente sponsorizzate anche sui vari canali social.
L'accusa mossa nei confronti del ragazzo è quella di aver pubblicizzato la vendita e la diffusione di materiale protetto da copyright, favorendone così la commercializzazione. Queste console infatti vengono di solito vendute con centinaia di giochi precaricati in memoria, copie di originali provenienti da grandi case quali Nintendo o Sony e che, secondo la legge, si possono detenere legalmente solo se già si possiedono gli originali.
A Francesco sono così state sequestrate una trentina di console (diverse da quella incriminata) oltre allo smartphone con il quale svolgeva anche il suo lavoro di consulente informatico, e nei suoi confronti è stata avviata la procedura di oscuramento di tutti i canali social.
Da un punto di vista penale rischia una condanna da 3 mesi a 3 anni di reclusione, nonché una multa di qualche migliaio di euro e la comunità di Internet, come spesso accade in questi casi, si è spaccata in due: da una parte chi fa notare la leggerezza commessa dal ragazzo nell'infrangere un articolo del codice penale, dall'altra chi sostiene l'esagerazione dei provvedimenti in confronto alla presunta mancanza commessa.
Nel caso si vada a processo, toccherà ad un giudice stabilire se Francesco si sia reso o meno responsabile dei reati che gli vengono contestati: la sua è stata una semplice recensione di un prodotto acquistabile da chiunque su Amazon o il ragazzo si è in qualche modo reso responsabile, tramite link di affiliazione o collaborazioni a pagamento, della diffusione di prodotti illegali?
Intanto, come primo effetto immediato, molti altri creator a tema gaming, temendo di subire la medesima sorte del collega marchigiano, hanno cominciato a rendere privati video simili, nei quali anch'essi avevano recensito la console in questione o altre del medesimo genere, lasciando percepire una nemmeno troppo blanda sensazione di censura.
Una vicenda che, comunque la si guardi, lascia un po' di amaro in bocca. Il commento più gettonato sotto al video realizzato da Francesco per spiegare l'accaduto suonava più o meno così: "ma con tutto quello che succede in Italia, è proprio il caso di accanirsi con un Youtuber dalla platea nemmeno troppo estesa?"
Chi infrange la legge, questa è la mia opinione, deve comunque in qualche modo pagare per la propria mancanza in misura del danno apportato al singolo o alla collettività, ma allo stesso tempo mi risulta difficile contrastare in pieno la riflessione precedente.
In Italia, almeno in linea teorica, esiste l'obbligatorietà dell'azione penale: qualunque magistrato venga a conoscenza di un reato, di persona o perché informato dalle forze dell'ordine, ha l'obbligo di indagare sulla vicenda.
In realtà, non sono in pochi quelli che hanno provato a denunciare un reato minore, contro le cose o contro le persone, e che probabilmente hanno chiuso la vicenda con una spiacevole sensazione di impotenza e con le proprie ragioni cadute nel vuoto.
In un'ottica di costante intasamento dei tribunali e di carenza delle forze dell'ordine, motivi spesso addotti dalle autorità per giustificare l'inerzia della macchina della giustizia, non sarebbe più opportuno concentrarsi su questioni ben più pressanti o percepite come molto più urgenti da parte dei cittadini? Magari iniziando dal riportare un po' di sicurezza per le strade?
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Ciao @frafiomatale! This is a fascinating and thought-provoking piece! You've highlighted a really important debate about the balance between enforcing copyright law and the potential overreach when dealing with content creators. The case of "OnceWereNerd" is a perfect example, and you've presented it in a way that really makes you think.
The question you pose – whether resources could be better allocated to more pressing issues – is spot on. It's got me wondering, and I'm sure it's resonating with many others too.
I appreciate your balanced approach, acknowledging both sides of the argument. It invites a real conversation, which is exactly what we need more of on Steemit. Thanks for sharing this! What do you think @italygame members think about it?
Hello.
What you say is incredible; I didn't know that. But that is the law in some countries, even though officials sometimes act excessively on certain occasions. I believe that everything could have been handled differently, it's quite a curious case. Best regards.
Il sospetto amico mio è che possa averlo denunciato una grande casa di videogiochi, come Nintendo o Sony, e di fronte a questi colossi la macchina della giustizia si muove subito, a differenza di quello che accade con i privati cittadini che spesso hanno la sensazione di essere ignorati.
Un saluto!
Sai Franco cosa mi lascia sempre più disgustata, non è il fatto di un'indagine perchè se c'è stato un qualche reato è giusto che si indaghi, ma la modalità in cui tutto viene fatto.
Cioè gli uomini della Guardia di Finanza possono decidere come affrontare le indagini, non è necessario trattare tutti come pericolosi criminali, cosa che invece ormai avviene frequentemente.
Mi sembra che ci sia una grande spaccatura tra le persone comuni e chi ci rappresenta.
Sono d'accordo con te, anche perché questi comportamenti, esagerati verso le persone comuni, alimentano la leggenda, che poi forse tanto leggenda non è, che le forze dell'ordine siano sempre forti con i deboli e deboli con i forti.
Hai sottolineato un punto importante, ribadito anche dallo Youtuber in questione in un video di aggiornamento: gli uomini della GF stavano facendo il loro lavoro, quindi non si può avercela con loro. Dove però possono fare la differenza è nel comprendere chi si trovano di fronte ed evitare alcuni comportamenti umilianti o esagerati.
Di riportare la sicurezza nelle strade non gliene frega una cippa perchè c'è di mezzo l'attuazione del piano Kalergi da parte di Bruxelles. Sarò malpensante, ma mi azzarderei che di proposito il sistema è fatto per lasciare a piede libero il criminale che ha ridotto disabile la compagna e furia di botte mentre, come no, è molto più facile e costa molto meno (in fatto di fatica) accanirsi contro uno youtuber che non è in grado di difendersi (sto nel dubbio che Francesco non avesse la più pallida idea che il suo operato si inquadrasse in un reato minore: chi non possiede una laurea in legge, solitamente non è a conoscenza di ogni sfumatura riguardante argomenti come il copyright) perchè per riuscirci dovrebbe essere più spregiudicato di toghe rosse e compagnia e soprattutto appartenere al circolo sociale giusto e alla famiglia giusta. Massima indignazione.
Kalergi, Bruxelles, circolo sociale, toghe e "famiglia". Hai racchiuso in queste poche parole del tuo commento la drammatica situazione che l'Italia e l'Europa occidentale stanno attraversando.
Siamo arrivati agli scontri tra gruppi etnici per strada, come sta avvenendo in Spagna, o alle ronde private di Milano e altre città del nord, ma si sprecano risorse ed energie per inseguire uno Youtuber che arriverà al massimo a qualche migliaio di persone. E tutto perché la denuncia è partita, probabilmente, da una grande casa come Sony o Nintendo, perché prova ad andare a denunciare un furto o un altro reato minore da privato cittadino e sei già fortunato se non ti mandano a quel paese in malo modo, sostenendo che ci sono "i tribunali intasati" e che queste denunce fanno solo perdere tempo.
Siamo alla frutta amica mia, sto seriamente cominciando a pensare di emigrare verso est.
E faresti bene. Se un giorno dovessi levare le tende pure da qui, l'idea di un ritorno in Italia non mi rallegrerebbe affatto, specie se non mi dovesse riuscire di sistemarmi a Bolzano (o provincia di Bolzano), dato che almeno finora è Italia solo sulla carta geografica. Mi viene l'orticaria al pensiero.