Riprendi il controllo! - Take Back Control!

in Italy6 hours ago (edited)

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Sei mai stato tentato di rinunciare ancor prima di tentare, convinto che i tuoi sforzi non servano a nulla? Forse non è colpa tua, ma di un meccanismo che la psicologia definisce come “impotenza appresa”.

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Martin Seligman è un noto psicologo newyorkese, professore di psicologia all'Università della Pennsylvania e considerato il fondatore della cosiddetta "psicologia positiva", una branchia della psicologia che studia come raggiungere il benessere personale.

Negli anni '70, grazie ad un discusso esperimento condotto su un gruppo di cani, Seligman scoprì alcuni meccanismi che scattano nel cervello in occasione di eventi negativi ripetuti e che vengono associati all'insorgenza di una particolare patologia, come la depressione.

Lo psicologo divise i cani in due gruppi, sottoponendoli a lievi scosse elettriche. Il primo dei due non aveva alcuna possibilità di sottrarsi a quel triste destino, mentre al secondo gruppo venne data la possibilità di evitare il fastidioso evento, premendo con il muso un particolare pulsante.

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A destra, Martin Seligman, The U.S. Army, Public domain, da Wikimedia Commons

Gli animali del secondo gruppo impararono in fretta ad evitare la scossa, mentre quelli del primo, quasi come se l'esperienza avesse annullato ogni forma di resistenza alle avversità, sopraffatti dal proprio destino, non poterono fare altro che arrendersi.

La parte che più colpi Seligman durante l'esperimento fu tuttavia un'altra: anche quando ai cani del primo gruppo venne successivamente introdotto il pulsante e mostrato loro come fare per evitare la scossa, gli stessi si mostrarono rassegnati e non fecero nulla per difendersi.

Un esperimento senza dubbio crudele che tuttavia riuscì quantomeno a determinare uno dei principi più importanti della psicologia moderna, quello dell'impotenza appresa, scoperta che venne confermata, fortunatamente con esperienze meno drastiche, in numerosi esperimenti futuri.

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Rose M. Spielman, PhD, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Per capire se lo stesso meccanismo potesse verificarsi anche negli esseri umani, vennero condotti esperimenti simili in contesti educativi. Il più famoso è probabilmente quello avvenuto qualche tempo dopo all'interno di un'aula scolastica, nella quale un'insegnante divise il gruppo in due parti.

Ad entrambi venne assegnato il medesimo compito, ovvero ricercare l'anagramma di tre parole, ma solo l'ultima si presentava uguale per tutti. Se al primo gruppo infatti venne affidato un compito estremamente semplice, al secondo si assegnarono parole impossibili da anagrammare e agli studenti venne data chiara indicazione di alzare la mano una volta risposto alle domande.

Anche in questo caso i risultati furono sconvolgenti: i membri del gruppo avvantaggiato risolsero perlopiù brillantemente anche l'anagramma della terza parola, mentre gli altri, depressi e sfiduciati dal confronto con i primi, fallirono su tutta la linea.

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Immagine Freepik

Com'è possibile una differenza così ampia, se tutti gli studenti si trovarono di fronte alla medesima parola? La risposta venne proprio dagli stessi ragazzi, vessati con il compito impossibile: l'insuccesso iniziale li aveva perlopiù spinti in una sorta di ciclo depressivo e fatti dubitare delle proprie capacità a tal punto da rinunciare in partenza.

Così come i cani di Seligman, anche gli studenti del secondo gruppo erano stati vinti dal fenomeno dell'impotenza appresa, la convinzione maturata dai soggetti che subiscono eventi ritenuti fuori controllo, di non essere in grado di cambiare il proprio destino, anche di fronte ad evidenti opportunità di invertire la rotta.

Da questi esperimenti è nata una serie di chiare indicazione terapeutiche per combattere gli stati di depressione, che si possono riassumere probabilmente nella massima più importante: guai a dar troppo peso agli errori, parte inevitabile del cammino di ognuno di noi e soprattutto guai a pensare di non poter cambiare le cose.

Ogni volta che smettiamo di provarci, convinti dalla massima "tanto non serve a nulla", stiamo inconsapevolmente cadendo nella trappola dell’impotenza appresa. E proprio in quel momento, ricordare che il cambiamento è possibile può fare tutta la differenza del mondo.

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Ciao @frafiomatale! This post is incredibly insightful and immediately grabbed my attention. The topic of "learned helplessness" is so relevant, and you've presented it in a clear, engaging way, beautifully weaving in Seligman's experiments and their implications. The translation options are also a great touch, making this important message accessible to a wider audience.

The image generated with Leonardo.ai adds a compelling visual element! Have you found that AI helps you get over creative blocks?

I especially appreciate the practical takeaway: the reminder that change is possible and to not let past failures define our future efforts. A powerful message! What inspired you to write about this topic? I'm sure many others on Steemit can relate to this. Thanks for sharing!