Sala come Gravina: niente dimissioni, gli "amici" hanno ancora bisogno di lui - Sala like Gravina: no resignation, his ‘friends’ still need him [MULTILANGUAGE]
A sinistra, il presidente dell'Inter, Beppe Marotta, Save the Dream from Doha, Qatar, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
A destra, il sindaco di Milano, Beppe Sala, Comune di Milano, CC BY 3.0 IT, via Wikimedia Commons
Sullo sfondo, Lo stadio Giuseppe Meazza di Milano, POAN68, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

BEN OLTRE IL CALCIO |
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Lo scorso marzo le due società milanesi, AC Milan ed FC Internazionale, hanno presentato una proposta congiunta per l'acquisto dello stadio Giuseppe Meazza e dell'area adiacente. Il prezzo concordato con il comune si è rivelato da subito particolarmente stracciato, visto che si parla di circa 160 milioni, una valutazione di poco superiore ai 400 euro al metro quadro contro gli 8000 previsti dalle stime di mercato.
Una sorta di regalo voluto dalla giunta dell'attuale sindaco, Beppe Sala (ovviamente dichiarato tifoso interista), che tuttavia, com'era logico che avvenisse, aveva fatto storcere il naso a molti: in primis a tutti i cittadini e ai contribuenti onesti, che si sono sentiti prendere in giro da questa svendita a prezzi di saldo di un'area pubblica; poi, ai vari enti e comitati impegnati nel difendere l'importanza dello stadio Meazza nel panorama culturale milanese.
Proprio l'Inter infatti, società dalle casse particolarmente disastrate e dalla situazione economica drammatica, avrebbe particolarmente beneficiato della demolizione e successiva ristrutturazione dello stadio, un'opera realizzata investendo quattro spiccioli, ma in grado potenzialmente di rivelarsi decisiva nei prossimi anni per la salvezza economica del club.
Una vista interna dello stadio Meazza, robin bos, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
Tuttavia la procura di Milano, piuttosto criticata sulla vicenda dell'infiltrazione mafiosa all'interno della curva nerazzurra, questa volta non ha potuto esimersi dall'intervenire in un quadro di diffuso malaffare, che comprendeva politici ed imprenditori da diversi anni invischiati in affari poco puliti sulle opere pubbliche milanesi.
Dalle indagini si è infatti scoperto come politici membri della giunta meneghina o ad essa vicini, chiamati ad esprimere valutazioni tecniche o a prendere decisioni, agissero in realtà in pieno regime di conflitto di interessi, vista la loro vicinanza alle ditte a cui i progetti venivano affidati.
Lo stesso sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala (curioso il ritorno del nomignolo "Beppe", comune anche a Marotta e Chiné), è indagato dalla procura milanese per due presunti reati, false dichiarazioni e induzione indebita nel dare o promettere utilità a terzi.
Piazza del Duomo, uno dei luoghi più iconici di Milano. © Steffen Schmitz (Carschten) / Wikimedia Commons / CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
In uno scenario del genere, nel quale la sensazione è che ancora si sia scoperta soltanto la punta dell'iceberg e che molti altri nomi debbano ancora saltare fuori dalle indagini, ci si sarebbe aspettati che il sindaco seguisse il buon esempio dell'assessore Tancredi, anch'egli coinvolto nella vicenda, rassegnando le proprie dimissioni.
Invece, all'interno di una seduta piuttosto surreale, Sala ha confermato di voler andare avanti per la sua strada, anche a fronte dell'improvviso stop ricevuto dalla giunta (a maggioranza PD, partito dello stesso sindaco), che non se l'è sentita di intraprendere un braccio di ferro con la procura, scegliendo di rinviare a settembre il voto sulla delibera di vendita.
Insomma, parafrasando il Manzoni, "questo stadio s'adda fare (e regalare agli amici), costi quel che costi!"
E alzi la mano chi, di fronte alle intemerate del sindaco milanese, non ha immediatamente fatto correre la mente ad un altro garante del sistema quale il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, anch'egli proprio per il suo ruolo evidentemente impossibilitato a dimettersi, nonostante i mille disastri della sua gestione.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Quirinale.it, Attribution, da Wikimedia Commons
Sala non può permettersi il lusso di uscire di scena almeno fino a novembre, quando sullo stadio Meazza, che compirà 70 anni dal suo completamento, scatterà il vincolo paesaggistico di tutela posto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano, che ne impedirebbe la demolizione e farebbe saltare definitivamente l'affare.
Ma non è tutto, perché per anticipare l'evento e realizzare la vendita dello stadio, il sindaco dovrebbe compiere diverse forzature. La legge prevede infatti che oltre ad una conferenza preliminare e all'approvazione della vendita da parte della giunta comunale, prima di trasformare il bene da pubblico in privato vengano rispettate altre due tappe fondamentali, come la presentazione del progetto definitivo e un'ultima conferenza decisoria sul rispetto degli accordi.
Cose che, per la ristrettezza dei tempi, non potranno che avvenire eventualmente solo nel 2026. In altre parole, il comune potrebbe ritrovarsi a vendere lo stadio alle due società "sulla fiducia", prima del parere finale della conferenza decisoria, ovvero sperando che effettivamente i lavori vengano compiuti ed eventualmente rispettino l'interesse pubblico concordato alla vendita.
Insomma, una vicenda da "stato delle banane" ma che serve ancora una volta a far comprendere, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, come i tentacoli della piovra (o se preferite, del biscione) siano estesi ben oltre il semplice aspetto sportivo.
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Ciao @frafiomatale! What a compelling piece of investigative journalism! The image immediately grabs attention, and your deep dive into the dealings surrounding the San Siro and the intertwined interests of Milan's political and sporting figures is truly eye-opening.
The connections you draw between the proposed stadium deal, potential conflicts of interest, and the reluctance of key figures to step down paints a vivid picture of the complexities at play. The Manzoni quote is chef's kiss! This is exactly the kind of hard-hitting analysis that Steemit needs.
I'm sure many will find this as fascinating and concerning as I do. What are your thoughts on how this situation might ultimately play out? Let's get the conversation going! Keep up the fantastic work!
chriddi, moecki and/or the-gorilla