UEFA, Dazn e il "sogno" di ogni tifoso: pagare per sempre - UEFA, Dazn and every fan’s 'dream': paying forever
Immagine Realizzata con Leonardo AI
Dal sogno dei campetti di periferia… al mutuo per vedere la tua squadra: ecco cos’è diventato il calcio.
Un paio di giorni fa sul sito Calcio e Finanza, portale molto seguito dagli appassionati di pallone italiani, è comparso uno strano articolo, dal titolo: "Il caro-calcio non ferma i tifosi: trucchi e soluzioni per non perdere il fischio d’inizio".
Ancor prima di premere il bottone del mouse per aprirne il contenuto, mi sentivo pressoché certo di trovare al suo interno poco più che fuffa inconcludente, nulla a che fare con i veri metodi (legali) per risparmiare sulla fruizione degli spettacoli calcistici.
Quasi tutto l'articolo infatti, si limitava ad una becera promozione del pacchetto My Club Pass di Dazn, nuova possibilità offerta dal broadcaster per seguire solo la propria squadra del cuore, a fronte di un risparmio minimo sui costi di listino.
Tuttavia, una paragrafo in particolare ha catturato la mia attenzione. Eccolo di seguito:
Se la stagione “tipo” combina tv e stadio, il totale può diventare significativo. In questi casi, dilazionare i pagamenti con piani annuali rateizzati o con le rate dei club aiuta a spalmare l’esborso sui mesi di campionato. Per esigenze più ampie (ad esempio, famiglie che seguono più competizioni, trasferta annuale inclusa) una soluzione può essere richiedere un prestito personale Compass, valutando però con lucidità TAEG, durata e sostenibilità della rata rispetto al proprio reddito disponibile e privilegiando sempre l’estinzione anticipata quando possibile. LINK ALL'ARTICOLO ORIGINALE.
Ho provveduto, come sempre è bene fare in questi casi, a far scattare tutti i meccanismi anti-incredulità, quelli che normalmente le persone adottano quando pensano di stare sognando; tuttavia, dopo una serie infinita di pizzicotti e stropicciamenti degli occhi, quelle parole non sono sparite dallo schermo: si è davvero arrivati al punto di consigliare alle famiglie di indebitarsi, pur di sostenere il calcio?
Eppure non è passato nemmeno troppo tempo da quando, per abbattere la ventilata minaccia della Super League, l'UEFA e tutti i suoi tirapiedi, ovvero i presidenti delle varie federazioni e leghe nazionali, agitavano lo slogan del "calcio del popolo".
I fautori del nuovo torneo venivano descritti come un manipolo di avidi club super ricchi, il cui scopo era quello di spazzare via tutto il resto e diventare i padroni del calcio. E questo, anche a costo di calpestare il sogno dei poveri bambini di provincia, che sui campetti di periferia aspirano un giorno ad arrivare a gareggiare con i più grandi.
Per farla breve, la contrapposizione netta, da subito dipinta, altro non era che quella tra il calcio della gente, dei campionati nazionali e dell'UEFA, contro quello dei ricchi creatori della Super League. Tuttavia, per chi avesse avuto la voglia di approfondire l'argomento, più di qualcosa sembrava non tornare fin da subito.
Com'è possibile che per seguire un calcio "proletario" venga chiesto alle famiglie addirittura di indebitarsi a causa dei costi sempre più alti, quando invece i creatori della SuperLeague, i cosiddetti ricchi senza scrupoli, avevano annunciato la trasmissione gratuita di ogni partita della competizione?
La battaglia intrapresa da DAZN contro la pirateria e rilanciata da tutti gli organi di stampa, tra continue minacce di multe salatissime e denunce penali per gli utenti beccati ad utilizzare il "pezzotto", sta producendo risultati opposti a quelli sperati, nonché una frattura sempre più netta tra il tifoso medio, quello che si voleva rappresentare, e il mondo del calcio.
Di ridurre davvero il costo degli abbonamenti, in modo da renderli attrattivi ed accessibili ad un numero maggiore di persone, strada per esempio intrapresa in Francia per far ripartire il movimento, non è ancora venuto in mente a nessuno.
Anzi, si è deciso di rilanciare, in una folle corsa a chi minaccia di più: secondo le ultime voci di propaganda dissuasiva, oltre alla multa, gli utenti illegali saranno chiamati anche a risarcire i danni all'azienda. Assistere illegalmente a Como-Verona o a Lecce-Torino FC può così arrivare a costare, secondo le stime di questi geni, anche venti o trentamila euro.
Praticamente il doppio della multa inflitta a Simone Inzaghi e Javier Zanetti per aver intrattenuto i rapporti con la malavita organizzata. Perché è vero che loro sono il "calcio del popolo", ma è bene non dimenticare mai che c'è Popolo, e popolo.
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