Il leone e l'asino (un racconto by @kork75)

in Italylast month

Sotto cieli squarciati da lampi incessanti e un rombo assordante di tuoni, il Diluvio Universale inghiottiva il mondo. Le acque si alzavano, minacciose, e l'Arca di Noè ondeggiava come un fragile guscio, ultimo baluardo contro la furia degli elementi. In alto, tra le nubi tempestose, Dio era dilaniato da un tormento inaudito. Salvare le specie, ripopolare una terra purificata dal peccato, o lasciare che tutto affondasse, spazzato via da un'ira incontenibile? Poi, tra il frastuono assordante della tempesta, una voce risuonò, ferma e definitiva. Fu Gesù a parlare, con una decisione che spezzò il cuore del Padre: "Che l'Arca affondi."E così fu.

Un'onda colossale si abbatté sul legno, le assi gemettero e si spezzarono, inghiottendo nel vortice abissi l'intera creazione. Solo due anime sfuggirono alla furia distruttrice: un Leone dalla criniera fulva e un Asino dal manto grigio. Vagarono per lande desolate, sotto un cielo plumbeo che stillava una pioggia incessante. L'atmosfera era apocalittica, un silenzio irreale rotto solo dal gocciolio dell'acqua e dal loro incedere stanco.

Ma la natura, indomita, iniziava lentamente a risvegliarsi. Tra le rovine e il fango, germogli di un verde speranza timidamente facevano capolino, e in breve tempo, una vegetazione lussureggiante tornò a prendere vita, trasformando il deserto in una foresta vibrante.

Il Leone, maestoso nonostante la fatica, si fermò, gli occhi che brillavano di un'antica fierezza.
"Vedi, Asino," ruggì, "questa è la foresta! E io, come sai, sono il Re della foresta. Dunque, per diritto, questa è casa mia." L'Asino, con un sospiro rassegnato, rispose semplicemente: "Va bene."

Il Leone annuì, un lampo di benevolenza nello sguardo. "Ma sarò un Re magnanimo," aggiunse. "Siamo rimasti solo noi due. Ti tratterò bene, Asino, puoi starne certo." "Va bene," ripeté l'Asino, senza aspettarsi altro.

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I giorni si trasformarono in settimane, le settimane in mesi, mentre i due animali condividevano una solitudine imposta, ma anche un'intesa inaspettata. Una sera d'estate, sotto un manto di stelle che brillavano con una purezza primordiale, il Leone si rivolse all'Asino. "Sento la mancanza della Leonessa," confessò, la voce roca.
L'Asino annuì, una malinconia velando i suoi occhi. "Anch'io sento la mancanza della mia compagna," mormorò.
Un'idea audace balenò negli occhi del Leone. "Asino," propose con un tono leggermente più basso, "e se... provassimo a stare insieme? Una volta io sopra, la volta dopo tu. Per la compagnia, sai."
L'Asino, sorpreso ma anche curioso, accettò. "Va bene."
Quella stessa sera, la foresta si fece testimone di un patto insolito. Il Leone, con la sua innegabile prestanza regale, si posizionò sopra l'Asino. Ma ben presto, un'impazienza lo assalì. "Asino," mugolò, "sii più partecipe! Muoviti, gemi, lasciati andare!"
L'Asino, volenteroso, si sforzò di seguire le indicazioni. "Va bene," ansimò.
Quando l'atto si concluse, il Leone scese con un sospiro di appagamento, lodando l'Asino con un'onestà disarmante. "Asino, devo ammetterlo... sei stato meglio della Leonessa."
Alcuni giorni dopo, fu l'Asino a prendere l'iniziativa. Si avvicinò al Leone con un'espressione decisa. "Ora tocca a me," disse. Senza esitazione, appoggiò gli zoccoli sulla criniera dorata del Leone e iniziò.
Mentre l'atto proseguiva, l'Asino si lamentò, la voce un misto di frustrazione e desiderio. "Io sono stato partecipe! Ho ansimato, mi sono mosso! Vorrei un po' di coinvolgimento anche da parte tua, qualche gemito, un ancheggiamento, non so..."
Il Leone, con un'espressione tesa e concentrata, rispose con un ringhio strozzato: "Se torni un poco poco indietro... riesco a muovere la testa."

La mia morale? Il Leone, da maestoso e dominante, è ridotto a un ruolo passivo e quasi ridicolo, costretto a chiedere collaborazione all’Asino. Questa inversione del potere non solo è ironica, ma rinforza la morale: senza l’altro, non sei nulla. Anche il Re ha bisogno che qualcuno “torni un poco indietro” per poter muovere la testa, letteralmente e simbolicamente.

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Greetings by @kork75👋

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