Politica o Rivoluzione? Il bivio del mondo Crypto. / Politics or Revolution? The crossroads of the Crypto world [MULTILANGUAGE]

in Italy3 days ago (edited)


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Ciao a tutti amici e amiche di Italy e di Steemit.😊

Da quando è tornato alla Casa Bianca, Trump ha nominato regolatori pro-crypto, ha graziato Ross Ulbricht, fondatore di Silk Road, e ha presentato una roadmap per spingere gli USA verso l’adozione degli asset digitali e possiamo dire che ci sta riuscendo.

A prima vista sembrerebbe una buona notizia per chi come noi crede nella blockchain e nella libertà finanziaria.

Ma qui arriva il punto critico: lo sta facendo per ideologia o per convenienza personale?

Qualcuno penserà che non importa il motivo, l'importante è portare avanti il settore crypto.

E se qualcosa andasse storto e a rimetterci fosse proprio tutto il settore?

Secondo Cryptonews, Donald Trump possiede oltre 430 milioni di dollari in criptovalute, ha fatto acquistare 18.430 Bitcoin alla sua azienda Trump Media (TMTG), la società che possiede Truth Social, ha lanciato NFT, promosso una memecoin ufficiale e firmato una legge pro-crypto chiamata GENIUS Act.

Insomma, Trump è diventato a tutti gli effetti una crypto whale. Ma è anche il presidente USA!

Ma non è pericoloso mischiare interessi economici e potere?

È vero, il settore crypto ha ricevuto una grande spinta, ma è altrettanto vero che Trump lo ha usato come arma elettorale, insomma ha strumentalizzato politicamente tutto il settore.

A me dispiace vedere il mondo crypto, che dovrebbe essere sinonimo di innovazione, inclusione e decentralizzazione, associato a figure controverse come Trump.

Se il mondo crypto viene percepito come “roba da Trump”, c'è il rischio che qualcuno possa approfittare di eventuali scandali o fallimenti legati a Trump per screditare tutto il settore.

È il classico schema: colpire un simbolo per affondare l’intero movimento.

Il rischio è che potrebbero di nuovo essere rimesse in discussione le criptovalute e tornare a chiedere nuove restrizioni.

Non metto in dubbio che Trump sia riuscito a sbloccare qualcosa a livello politico, mettendo fine, almeno per ora, alla guerra aperta della SEC contro il settore, ha dato una legittimazione pubblica alle crypto, e ha attirato capitali e attenzione.

Ma sono convinta che Il mondo crypto abbia bisogno di indipendenza, trasparenza e responsabilità.

E soprattutto ha bisogno di persone che continuino a difendere i valori autentici del mondo crypto, anche quando è scomodo farlo.

Perché la rivoluzione, da che mondo è mondo, la facciamo NOI, non i politici...

Grazie per aver letto il mio post.


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È però pure peggio la guerra anti-cripto perpetrata dall'UE, dai BRICS, dalla Nigeria, dalla Bolivia e ora pure dalle Filippine (dove non potranno nemmeno più fare uso del loro Bitrefill, non potendo più accedere a exchange e wallet e quel che guadagnerebbero dai rubinetti avrebbe troppo poco senso, dato che si tratta di briciole che non serviranno per essere scambiate con un buono regalo a meno di non accumulare durante decenni). Non sarà un grande affare, ma la politica di Trump è di gran lunga preferibile ai ban e alle tassazioni disincentivanti. La vera rivoluzione sarebbe stata se il mondo cripto non fosse mai venuto alla luce del sole, poichè solo un ingenuo non avrebbe tenuto conto dell'intervento (inevitabile) dei governi. Dubbio se Satoshi Nakamoto peccasse davvero di naivity.