Ma cos'era accaduto nel frattempo? La cospirazione atto II, dal retrobottega di STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO
Manfredi e i suoi fratelli minori, Cesare e Ottaviano, si trovano nel tardo pomeriggio nel piccolo appartamento della defunta nonna Gilda, nel quale sono cresciuti e seguitano a condividere dal decesso dell'anziana. Sanno che fino a quando non si sarà risolta la pantanosa vicenda che dovrà portare agli arresti Calogero Gargiulo, il suo team e Marcantonio, tutti i familiari in città devono tornare a vivere sotto scorta dei robot, famiglia di Marina compresa. E si deve pure avvertire zio Demetrio che vive a Roma. Lo zio non ha nulla a che fare con la città in cui risiedono i nipoti, ma meglio essere previdenti. Meglio spedire, alla chetichella e senza far chiasso, un paio di androidi dell'industria di Vittorio a casa degli zii.
-E con Natalina, cosa pensi di fare?- chiede Ottaviano a Manfredi. Poichè nel tugurio di Gargiulo sanno che l'ingegner Palladini ha una fidanzata alla quale è assolutamente fedele e alla quale tiene particolarmente. A causa di Natalina Granata, quindi, Manfredi è ricattabile. Peccato che proprio il giorno avanti alla ricezione del misterioso pacchetto in fabbrica, Natalina e Manfredi si erano accordati per iniziare le pratiche per sposarsi nel giro di poche settimane. Ma secondo Ottaviano risulta pericoloso perfino che suo fratello continui con il fidanzamento.
-Sei impazzito, Ottaviano?- obietta Cesare. -Se la lascia, la uccide.
-Se prima non l'ammazzano gli scagnozzi di Gargiulo e Marcantonio oppure nostro fratello dovrà cedere a chissà quali perversità.
-Ottaviano, non essere così pessimista. L'industria conta su di un buon numero di robot che possono tranquillamente scortare Natalina. Sarà ben protetta.
-Ricorda che non è avvezza a vivere sotto scorta come la nostra famiglia.
-È in ottimi rapporti con gli androidi, sempre se così ci si può esprimere, dato che i robot non sono umani. Mi risulta pure che Vittorio, il loro capo, è il suo migliore amico di latta. E senti, secondo me lei preferisce, piuttosto che lasciare nostro fratello. Se lo ama quantomeno la metà di quanto lui ama lei, una rottura la ucciderà.
-Cesarino, ascolta, in questo mondo molte coppie si lasciano perchè l'amore non basta...
-Che ne dite di tacere un momento?- interviene Manfredi, seccato dalle inopportune intromissioni dei suoi fratelli minori, specie di Ottaviano. -Avete dimenticato che questa decisione non spetta a nessuno di voi due?
Cesare e Ottaviano si guardano in faccia in silenzio. Nel frattempo, suona il citofono.
-Restate in cucina, vado io.
Manfredi va a rispondere. È Valentina, la nipote dei tre fratelli. Mentre Manfredi l'aspetta nel pianerottolo, Cesare e Ottaviano si consultano.
-Cosa pensi che farà?- domanda Ottaviano.
-Non l'immagini? Sta pregando per la decisione corretta, sicuro. Non conosci nostro fratello?
-È esattamente quel che sto facendo- risponde Manfredi, entrando con la nipote nella cucina abitabile dove tutti si trovano a discorrere. Dopo avere accennato a Valentina degli ultimi avvenimenti, informa la famiglia della decisione presa. -Cesare ha ragione. Se lascio Natalina, la distruggo. Non posso farlo, anche se oramai è diventato rischiosissimo stare con me. Uccidono più le parole, che qui significherebbero la rottura di una storia seria, anzichè le armi e lo sapete bene. Io e la mia fidanzata ci vogliamo bene sin da bambini, anche se le circostanze ci hanno separati per tanti anni. Nemmeno io ne uscirei indenne, anche se per amor suo sono disposto a rinunciare a lei. Dopo aver pregato, ho risolto di lasciare la decisione completamente a lei. Sarà Natalina a decidere cosa più le conviene fare. Dovrebbe arrivare qui più tardi e allora si vedrà.
-Sono sicuro come le mie tasche, a occhi chiusi, che non ti lascia- afferma Cesare. -La conosco.
-Sono d'accordo con zio Cesare- asserisce Valentina.
-In effetti...- inizia Ottaviano, che in cuor suo sa che i suoi familiari hanno ragione e pentendosi di essersi atteggiato come al solito a guastafeste di turno, ma non sa bene cosa dire.
-Ovviamente, se Natalina non vorrà lasciarmi, non potremo sposarci qui in città. Troppo pericoloso. Chiederò a zio Demetrio se può ospitarla a Roma a casa sua, dove starà comoda e in buona compagnia . Ci sposeremo là. Gli zii non mi diranno di no. Io prenderò in affitto un appartamento, perchè se no a casa di zio non stiamo dentro tutti, considerata anche la presenza dei robot.
Valentina però ha un'idea migliore. -Perchè non vi sposate in Albania? Tu come mamma, Cesare e Ottaviano, hai la cittadinanza albanese. Sarete ancora più al sicuro.
Valentina sa che Natalina a fine settembre avrà un corso per insegnanti seguito da conferenze e simposi, in collaborazione con il Ministerio dell'Istruzione albanese, all'insegna degli accordi bilaterali tra Italia e Albania in materia di istruzione. Natalina ha ottenuto una borsa di studio per partecipare, che le copre spese di viaggio e permanenza.
-Zio Manfredi, la raggiungi e vi sposate là.
C'è però da tenere in buon conto una burocrazia pesante, immaginano. Cesare, che da vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate ha più conoscenza di tutti riguardo alle leggi, inizia a ricordare qualcosa dai tempi dell'università, avendo a Economia studiato parecchie materie in comune con Giurisprudenza, tra le quali Istituzioni di Diritto Privato. Burocrazia farraginosa a parte, le pubblicazioni di matrimonio in Italia sono obbligatorie, ovunque ci si sposi e bisogna fare qualcosa in proposito per evitarle. Quindi una telefonata al caro amico dirigente scolastico dottor Grassini, che la laurea in Giurisprudenza ce l'ha, si fa necessaria. Amedeo Grassini li tranquillizza. Date le circostanze, si andrà in tribunale per richiedere un provvedimento onde evitare le pubblicazioni di matrimonio in città per questioni gravissime di minacce alla vita di uno degli sposi. La sentenza poi va tradotta, legalizzata e consegnata in Albania assieme agli altri documenti necessari. Se ne andrà dunque molto più tempo delle poche settimane previste e si pensa che il matrimonio non potrà farsi prima della fine di dicembre, ma tutti capiscono e anche Natalina capirà senz'altro. Inoltre, sposarsi in Albania assicurerà maggiore segretezza del matrimonio, dato che a parte la famiglia di Manfedi, in pochi fidati possono venirne a sapere. Se si sparge la voce diventa troppo pericoloso. Tra quei pochi devono purtroppo escludersi Anselmo e Fiorina, i genitori di Natalina, sia a causa dell'imprevedibilità e conseguenti cappelle di Anselmo che del carattere infernale di Fiorina. A loro si potrà raccontarlo soltanto a fatti avvenuti.
Nel frattempo suona di nuovo il citofono. Stavolta è Natalina, in compagnia del super androide Vittorio. Manfredi non aveva infatti perso tempo. Dato lo stato degli atti, aveva immediatamente attivato il robot di punta dell'industria affinchè la sua fidanzata non uscisse sola e fosse adeguatamente protetta, specie avendole chiesto di incontrarlo a casa. Dato che quel giorno avrebbe dovuto precedere l'inizio del disbrigo delle pratiche matrimoniali.
Naturalmente i fatti danno ragione a Cesare e Valentina. Per Natalina è impensabile lasciare Manfredi sotto qualsivoglia circostanza. E preferisce mille volte morire con lui, se si fa necessario, iuttosto che vivere senza di lui, anche se sul punto tace per non allarmare il fidanzato. Concorda con tutto, ma preferisce sposarsi a Roma perchè non può permettersi le spese burocratiche di un matrimonio all'estero e una permanenza in Albania oltre il periodo coperto dalla borsa di studio. Ovviamente Manfredi non ci pensa nemmeno a non prendersi a carico tutte le spese del caso e pure del mantenimento della fidanzata e non vuole sentire ragioni in contrario. Da quando è ingegnere capo divisione androidi i soldi non sono più un problema per lui. Anche gli altri convincono Natalina a non considerarsi un peso per il fidanzato perchè a Manfredi non pesa affatto. Tutt'altro. E Vittorio afferma che ha intenzione di aumentare lo stipendio al suo caro amico ingegnere di fiducia. Al che Valentina, onde evitare di rotolarsi a terra dalle risate, dice che deve correre in bagno, dove potrà ridere a volontà senza che nessuno la veda. Come prof. di matematica è troppo razionale per apparirle ordinaria amministrazione che un pezzo di latta aumenti lo stipendio a suo zio...ma pure Ottaviano e Cesare fanno una gran fatica a mantenersi seri. Entrambi si coprono la bocca, mentre Natalina e Manfredi li guardano sornioni, immaginando cosa pensano i familiari. L'androide è l'unico a rimanere impassibile. Se solo Valentina, Cesare e Ottaviano sapessero che nell'industria vi sono pure quattro robot picchiatelli, che credono di amarsi e hanno formato due coppie e tra di loro proprio l'androide di punta che al momento hanno davanti...e a proposito, a Natalina sta benissimo vivere sotto scorta robotica e oramai il suo grande amico Vittorio sarà perennemente al suo servizio, spesso e ben volentieri assieme alla piccola androide Miri, dato che i due pezzi di latta sono oramai inseparabili e la cosa la diverte non poco. Ove e quando possibile, vi sarà pure la compagnia di Bianconiglio, il pelosetto che Vittorio ha regalato alla piccola fidanzata meccanica...
L'eccentrica e curiosissima vicenda continua...
Ps.: immagine Pixabay free che raffigura il Bianconiglio della piccola androide Miri, autore RonaldPlett (https://pixabay.com/es/photos/conejo-hierba-linda-conejito-3273992/)
Grazie 1000/1000 gracias🤗