In Kenya l'economia Bitcoin diventa fiorente
Con un notevole sviluppo, circa 200 persone a Kibera, la più grande baraccopoli del Kenya, hanno iniziato a utilizzare Bitcoin per le necessità quotidiane. Tre anni di attivismo locale hanno portato l'adozione di Web3 anche ai lavoratori più poveri di Nairobi.
Tuttavia, i report sul campo suggeriscono che molti di questi utenti siano principalmente attratti dal potenziale di crescita di Bitcoin. Costruire una comunità crypto in queste condizioni è possibile, ma estremamente difficile.
Bitcoin come ancora di salvezza per i kenioti senza conto bancario
L'ETF statunitense sul Bitcoin ha rivoluzionato il settore delle criptovalute, promuovendo l'adozione istituzionale della principale criptovaluta. Aziende e istituzioni ora vedono Bitcoin come una riserva di valore e un asset di riserva.
Tuttavia, la visione di Satoshi per BTC era molto più decentralizzata, pensata per coloro che avevano abbandonato il sistema finanziario tradizionale. Sebbene questa visione non sia ancora stata pienamente realizzata in Occidente, le regioni in via di sviluppo raccontano una storia diversa.
Un nuovo report suggerisce che centinaia di persone in Kenya stanno adottando Bitcoin per le transazioni quotidiane.
Nello specifico, ABC attribuisce ad AfriBit Africa, una startup fintech attiva in Kenya dal 2022, il merito di aver ispirato l'adozione di Bitcoin.
Hanno erogato sovvenzioni ai netturbini locali per ricevere i loro stipendi in BTC, una decisione che ha portato molti evidenti vantaggi. Da lì, altri venditori di frutta e verdura e imprenditori locali hanno iniziato a seguire l'esempio.
Oltre a commissioni inferiori rispetto agli sportelli bancomat, i cittadini più poveri del Kenya possono trarre diversi altri vantaggi da Bitcoin. Mentre rapine e rapimenti legati alle criptovalute sono in aumento nei paesi sviluppati, portare con sé contanti è molto più pericoloso a Kibera.
Inoltre, Bitcoin offre rendimenti elevati, consentendo agli utenti di trarre profitto dai propri guadagni.
Tuttavia, ci sono molti ostacoli. Kibera, in Kenya, ha una popolazione compresa tra 250.000 e 1 milione di persone, ma solo circa 200 di loro usano Bitcoin.
L'accesso a Web3 non richiede un conto bancario, ma richiede un dispositivo, alimentazione e una connessione internet. A parte questo, non è questo il problema più grande.
I resoconti sul campo suggeriscono che molti di questi 200 keniani usano Bitcoin principalmente come asset speculativo, come i loro colleghi occidentali.