RE: Il mio migliore amico l'ho conosciuto su Internet.
Tante persone, quando parlo loro, storcono il naso in riferimento alle relazioni e interazioni virtuali.
Io non trovo così tanta differenza nel leggere un libro e leggere un post su internet: le parole viaggiano attraverso ai supporti e portano pensieri, emozioni e molto altro ancora.
Allo stesso modo ci sono amici che uno incontra per strada coi quali non si ha il tempo o la confidenza per aprirsi a riflessioni non superficiali, che richiedono un tempo che non sempre si ha.
Allora tutta questa distinzione tra fisico e virtuale non è così netta e ciò che fa la differenza vera è quanto riusciamo ad essere noi stessi con gli altri, a prescindere dal mezzo che usiamo per interagire con loro, che sia la voce, la scrittura, un supporto materiale o immateriale.
Sono pienamente d'accordo. Già leggere la Divina Commedia nel medioevo era un'esperienza "virtuale" di contatto con una persona a chilometri di distanza :D
Le persone si conoscono meglio ormai in un messaggio vocale su whatsapp o su una chat che quando ci si vede di persona. Con molte mie amiche in giro per il mondo siamo più vicine ora nel narrarci le altrui vite che quando eravamo nello stesso paese e vivevamo più o meno le stesse quotidianità, senza bisogno di molte parole. Insomma è tutto incentrato su quel fattore "umano" che comunque ritroviamo in qualsiasi tipo di relazione che instauriamo con il prossimo :)