Il celebre fisico israeliano dell'Università di Harvard, Avi Loeb, sembra nutrire pochi dubbi: l'oggetto che sta attraversando a tutta velocità il nostro sistema solare, identificato con il nome di 3I/ATLAS, non può essere definito come una semplice cometa.

Troppe le anomalie rilevate su questo mastodontico corpo celeste, partendo da una traiettoria non spiegabile con le semplici attrazioni gravitazionali, per arrivare ad un'insolita composizione chimica, che suggerirebbe l'ipotesi artificiale.

Inoltre, poiché in alcuni tratti del suo viaggio sono state registrate velocità troppo sostenute e accelerazioni inspiegabili, per Loeb esistono ottime probabilità che 3I/ATLAS sia in realtà una navicella di fabbricazione aliena.

Ma non è tutto perché, come se non bastasse, il viaggio di questo gigante interstellare, dalle dimensioni di oltre cinque chilometri di diametro e trenta miliardi di tonnellate di massa, rivelerà secondo Loeb molto presto le sue vere intenzioni. Che potrebbero non essere affatto pacifiche.

Dunque, ci siamo? Le invasioni aliene profetizzate dal cinema hollywoodiano fin dagli anni '80, con tanto di cruente guerre di civiltà, stanno per diventare realtà? Sta per avvicinarsi il giorno in cui tutta l'umanità dovrà mettere da parte le sue divisioni per fronteggiare un nemico ben più grande?

Beh, andiamoci piano. In realtà le poco rassicuranti previsioni di Loeb, per quanto provenienti da un apprezzabile e rinomato scienziato, non sembrano al momento essere condivise praticamente da nessuno dei suoi colleghi.

Per la pressoché totalità del resto della comunità scientifica, compresa la NASA,3I/ATLAS altro non è che una gigantesca cometa, la terza in ordine di tempo, dopo Oumuamua del 2017 (anch'essa scambiata per un po' di tempo per astronave da alcuni) e 2I/Borisov, proveniente dall'esterno del sistema solare.

_{Una raffigurazione dell'asteroide Oumuamua, ESO/M. Kornmesser, CC BY 4.0, da Wikimedia Commons}

Secondo gli scienziati che in questi mesi (il primo avvistamento è di luglio) hanno analizzato il viaggio di 31/ATLAS, le accelerazioni sono dovute ai gas in più emessi nel momento in cui il Sole ne scalda la superficie, un tipico comportamento di tutte le comete.

L'ipotesi più credibile, probabilmente l'unica, rimane quella che descrive 3I/ATLAS come un oggetto interstellare esterno, destinato ad attraversare tutto il nostro sistema solare e perdersi nella galassia nei prossimi anni.

In ogni caso, l'appuntamento è per i primi giorni di ottobre, quando passando vicino all'orbita di Marte, sarà possibile osservarlo da un punto di vista privilegiato. A quel punto i dubbi dovrebbero sparire del tutto, e l'umanità tirare un enorme sospiro di sollievo.

Sempre che Loeb non abbia avuto ragione fin dall'inizio.

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